Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

Wittgenstein e le figure del silenzio Premesse In un senso banale, anal!izzaire il tema del silenzio signiHoa padare insieme del ,silenzio e del linguaggio: poiché in astmtto il silenzio è una figura differenziale rispetto ,alla pairola , è un polo del.la logica binaria, oppositiva, tr,a ,silenzio e parola. Ma questa po1airità astratta non è1 il caso di Wittgenstein. In Wittgenstein al sHenzio è assegnata una posizione molto più icomplesisa - come del resto la , CI'itica ha sempre avvertito 1 • Secondo Wittgenstein, fa relazione del silenzio 1al linguaggio mostra la costituzione es,senziale ,del 1iniguaggio, e mostra che rapporto dobbiamo serbare col linguaggio. I, l richiamo al sHen:zJio è un dispositivo teorico che deve funzionare per noi come un imperativo ,etico: è oome se Wit,tgenstein ci dicesse che un buon rapporrito col silenzio è un buon rapporto con la parota. Ma c'è anoora qualcosa da chiedere ai testi di Wittgenstein su questo tema? Si sono ormai consumate le domande con cui si tentav,ano, fino agli anni Ci,I}Jquanta e Ses, santa, interpretazioni dell'indicibile wittgensteiniano. Allora sii poneva soprattutto la questione del rapporto tra ,le ultime propoisizioni del Tractatus e l'idea neopositivista della metafisica come nonsenso. Ci si inter79

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