Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

per svegliare ,le forze dormienti del.l'umanità, costringendola a sviluppare tutte le sue doti e ad avvicinarsi alla perfezione della sua destinazione» (AI, p. 108, cfr. 79). 4 Kant parla anche di una ,concol1l'enza conciliata con l'amore fra gli uomi!Ili, da distinguere dall'inviwa (B, p. 674; BI, p. 26) - come il Nietzsche filologo pa111ava delle due Eris esiodee, la buona e .la cattiv·a {La gara omerica, in La nascita della tragedia, Sonzogno, Mifano 1940, p.p. 231-2); e Leonardo del1'« invidia buona» (Trattato delta pittura. Carabba,. Lanciano 1914, p. 68). 5 La stessa citazione biblica (dove la deifinisce « repugnanza per tutto ciò che contrasta col diritto») in Kant, Opus postumum, Zanichelili, Bologna 1963, p. 330. Cfr. la recensione kantiana (1785) alla ,parte II delle herderiane Idee sulla filosofia della storia dell'umanità (Werke XII, Frankfurt ,am Main, Suhrkamp Ver1ag 1968, p. 804; AI, p. 173); e la Tesi sesta delI'Idee zu einer allgemeinen Geschichte in weltburgerlicher Absicht (1784) {A, p. 40; AI, p. 129). 6 Che per Kant non è sempre il peggiore dei mali. In un'addizione della 2a edizione (1794) de1la Religion egli si esprime nel senso che .la guerra non è « so unhei-lbar bose [..],. a:Jis des Gr.ab der allgemeinen Alleinherrschaft (oder auch ein Véilkerbund, um die Despotie in keinem Staate abkommen zu Iassen) » (B, p. 682) («un male così incurabile come ,la tomba del dominio unico (o ,anche come una lega di nazioni, formate per non lasciare scomparire il dispotismo di nessun Stato)» B1 p. 35). Ma iin .Der Streit der Fakultaten (1798) la guerre viene definita « der Quell aller Obel und Verderbnis der Sitten» (A, p. 359) {«fonte di ogni male e di ogni corI1Uzione dei costumi», AI, p. 220). E neH'Opus postumum,. I Conv., I (Halb) Bogen, 2 Seite (Akademie-Ausgabe, XXI, pp. 13-14): « Die Natur verfahrt mit dem Menschen [•sic] despotisch. Menschen zerstéihren einander wie Wolfen ,P.flanzen und Thiere tiberwachsen und ersticken einander. Die Natur achtet nicht der P. flege und Vorsorge die sie bedilrfen Kriege rerstohren was ,Iange Kunsthandlungen errichtet u. gepfìlegt haben». ( « La natura .procede con gli uomini dispoticamente. Gli uomini si distruggono reciprocamente come i lupi le piante e gli animali eccedono e si soffocano .reciprocamente. La natura non fa attenzione aH'assistenza e alla cura di cui abbisognano. Le guerre distruggono ciò che una lunga industria ha costnrito e coltivato»). Un motivo quest'ultimo ripreso ma oon altro spirito anche dal giovane Hegel. (Scritti di filosofia del diritto, iLaterza, Bari 1971, p. 224). Comunque,. la prima posizione espressa da Kant riflette Ia difesa della politica deH'equilibrio europeo. Posizioni analoghe di F. von Gentz attorno ancora a:l 1806 in Aron R., Penser la guerre. Clausewitz I., Gailimard, P.aris 1976, ;p. 436. 76

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