Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

In realtà Na11ciso, nel tentativo di ri-unire il suo io alla propri'a immagine, ha voluto xipetere l'unità con lia ,sua origine. Siamo ancora allo stadio iniziale della formazione dell'io, al bambino muto e dipendente non oggettivato nella « diraletticra dell'identificazione con l'altro e prima che il linguaiggio gli restituisca nell'univers1ale la sua funzione di soggetto » 20 • Ma esiste un luogo in cui tale unificaZillonre si è resa inesorabilmente impossibile. Il dialogo che l'io psicotico :intrattiene con la propria immagine è segnato dalla frantumazione. Qui Narciso si è in-fone spez:oato 21• « •.. mentre scendevo il sentiero di roccia, colto dalla follia un grido fort , e levai nella notte; e come con dita d'argento mi chinai sulle tacite acque, vidi , che il mio volto mi aveva lasd.1ato .. . » 22 • Il riflesso, , colpito es , so ,stesso dal1a dissodazione deHa folli:a, non è più in grado di restituire, neppure per un i, stante, l'illusione di un corpo intero e si eclissa nelle « tadte aoque » portando , con sé il volto rieale che gli av,eva permesso di affìioraI1e ,allra :superficie. È H momento di massima sofferenza, ma anche di maggiore chia1 1ezza. L'ide ntità si è finalmente sg , retola• t<a con la scomparsa dell'immagine ingannevole. Perdere il pmprio volto ,signf ffiùca sprofondare nella solitudine di una conoscenz , a ,abiss , ,de che solo lo smarrimento di sé ,consente di 1 attraversiai-e. Si tratta di una 'lacuna dell'esistenza, di un momento in cui i,l ritrarsi della propria immagine restituisce, senza inganno, la lacurm dell'io 23 • « Egli non vede nulla. Il ,suo -corpo non sembra esistere nel ,riflesso dello specchio... Ciò che viene negato dall'allucinazione negativa non è una qual47

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==