Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

Qui Ufr.ich sembra affront , are la sofforenza dell'illusione. Ma nel momento in cui rentmmbi ,sentono che la realtà h ha nuovamente allontanati cercano di ristabilire una possibilità di contatto in una af fermazione che non lasci più spazio al dubbio. Essere fratelli, o addiritturia gemelli, siembra non garantire più la loro congiunzione e aUora sarà necessar.io dkhiarnrsi « fratel1i siamesi». Tale unione così ,stabilita nella mente richiede, tuttavia, la loro separazione fisica: Ulrich scioglie dalla propr�a mano quella di l 1 ei e la depone cautamente sulla coperta. Più rinteHetto li avv, idna aHa mètia, più importante si fa il distacco corporeo. L'intimo colloquio che si stabilisce tra loro liberia « la facoltà :immaginativa dell'anima» 17 :sepanmdola dai corpi. Ma anche l'iamore ,parlato si rivelerà impossi!bile proprio a causa dei corpi. Ulrich e Agathe non si congiungeranno neppure nel dialogo. Seguiteranno a invooarsi da lontano e il loro essere indivi , sibili, perché fratelli siiamesi, porrà al contrario lia defiinitiva impos•sibilità di ,UIIlirsi. Quarndo, infotti, prenderanno 1a ,decisione, oosì a lungo sofferta, di « sciogliersi infine dalla melanconia dello struggimento» (p. 1045) e di :rendel'si indifferenti al divieto moria.le di faTe un'unica figura dei loro corpi, proprio in questo momento non •saranno più dn grado di tocoarsi 18• Qui è 1o specchio ingannevole di Narciso: l'Altro non potrà ·m:ai esS'ere il Medesimo. Il diviieto che si impone inspiegabHmente 1ai due fratelli è lo stes, so che allontana Narciiso dall'immagine di sé. Se per un attimo Ulrich e Agathe hanno oeduto al1'Hlus'ione di arrivare a possedere nell'1altro :la propria immagine, subito dopo hanno compreso l'impossibilità del foro desiderio. « Tu sei la luna...». Con quesrte parole Ulrich siancisoe tale impossibilità. L'unifioazione, come le aveva già det45

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