Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

Blanchot M.,. Le Livre des Questions in L'Amitié, Gallimard 1978. Jabès E., Le Livre des Questions, GaUimarid 1963 (E'litropia 1982). Jabès E., Du Désert au Livre, Bclfond 1980 (Elitropia 1983). NeheT A., L'Existence juive. Seui! 1965. Neher A., L'Exil de la Parole, Seuil 1970 (Marietti 1983). 2 Cfir. Ba�ain D., Freud e la tradizione ·mistica ebraica, Ed. . di Comunità 1977. 3 Resnik S. , La relazione con l'Altro nella psicosi, in AA.VV., Psicosi e Linguaggio, Mar , silio 1978. 4 Eccedenza: concetto denso di implicazioni p1ura' li: «L'Altro è i1 surplus, l'eccedenza di senso che l'Io - s: istema dell'identità e deHa oownoidenza - non è in grado di assimÌllare nella logica dello Stesso»: Pozzi G., L'Impensato. Egologia e violenza nella filosofia occidentale, Lerici 1969. Si può· già dure, ,parafrasando Levinas, che l'essenza del linguaggio è la Telazione ad Autrui: il'lllno implica e st · ruttu.ra l'altro, reciprocamente. Ma è appunto da intJenderie corirettamente la nozione levinasiana di Altro... s «Parlare al neutro signif.ica pari1are a distanza e mantenendo questa distanza, senZia mediaZJ.ione né comunanza, anzi sperimentando I',infinito · -distanziarsi diel:la distanza, la sua irreciprooità, ,la sua non rettitudine o dissimmetria» (Blanchot 1969); più innanzi il problema dlel neutro v , iene collegato - al «gioco» fra Leg,ge e sorittura, in una «fuga» di esteriorità rispetto all'origine 01ssente. 6 A questo proposito bisogna richiamare Neher e ricondurre il pensiero di Lev,inas a,l solco non rettilineo ma profondo di una T1raddzione. «In Totalité et Infini_ chi prende la parola non sono né l'ente né la fenomenologia, ma, attraver,so loro, la parola dei profeti e 1a , rivelazione de1la Legge», Jean-Luc Marion, L'Idolo e la Distanza (1977), faca Book 1979. 1 Autrui, ,oome os, serverà Blanchot, de1iv>a da un cako del termine lui; più che seconda, è terza persona dunque, ciò che noi abbiamo già chiamato istanza di « terzia1ietà»; in un certo senso, come aggiungerà Derrida, «diso!'dine stesso della conoettualità», ma in realtà, specie se si pensa aUa sua adibizione analitica, «separazione» e «ponte» ad un tempo, garanzia d-i ogni ben sitrutturato kerygma. 8 Se ad un primo livello - etimologkamente - «discorso» implica 1.llila ddnamica esterna e, al limite, una disseminazione, più profondamente, da,Ua radice indoeuropea KERS, significa cavalcare e, sorprendentemente, corno d'acqua, corsa nel solco, seguire 1a traccia. 9 Ris-posta implica rimando, rinvio, pro-messa di ricambio. 10 Res-poI1sabhlità r , inv.ia, evidentemente, a ·ris-pondere. 11 La figura ri-totaJizmnte di Uli!Slse, l'eroe del nostos, è per Levinas spiazzata da queHa di Abramo: « M mito di Uli , sse che 35

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