Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

10 Freud S., Introduzione alla psicoanalisi (Nuova serie di lezioni), in Opere cit., vol. XI, p. 204. 11 Freud S., Il disagio della civil'tà, lin Opere cit., vol. X, p. 606. rz Freud S., Perché la guer;ra?, in Opere eit., vol. XI, p. 300. 13 Cfr. Luckhardt C.G., Beyond Knowledge. Paradigms in Wittgenstein's Later Philosophy, «Philosophy and Phenomenological Research», 39, 1978. 1 4 Detienne M., L'invenzione della mitologia, Boringhieri, Torino 1983, pp. 125-6. «Nei termini dell'anahlsi che ne fa Platone nelle Leggi - ,spiega Detienne -, fa vera mitologia non è né nell'epopea di Omero, né ne1le avventure degli dèi o degli eroi; appartiene aUa tradizione seg,reta che -si mormora tra i proverbi e i detti anonimi, questo rumore di fondo della memoria sociale che precede ogm indagine o ricerca volontaria sul passato» (Les mythologues de la cité, «Revue ifrançaiJse de psychanalyse», 3, 1979, p. 374). 1s Bologna C., Voce, iin Enciclopedia Einaudi, Torino 1981, vol. 14, p. 1272. 16 Goethe J.W., Teoria deZ-Za natura, Boringhierii, Torino 1958, p. 165. 17 Ivi, p. 203. Cfir. Schulte J., Coro e legge. Il « metodo morfologico » in Goethe e Wittgenstein, «Intersezioni» 1, 1982. 18 In un appunto del 1939-40, Wittgenstein. osserva: «la mia originaHtà ,(, se questa è la parola giusta) è, credo, un'originalità del terreno, non del ·seme. (Io forse non ho un seme mio proprio.) Getta un , seme nel mio terreno e oresoerà diversamente che in qualsiasi altra terra. Anche l'originalità di Fireud era, credo, di questo tipo. Ho sempre creduto - senza saperie perché - che �l vem seme della ps, icoa!Ilalisi provenisse da Breuer, non da F , reud. Il granello di Breuer natur· almente può essere stato , solo molto piccolo» (PD 73-4). 19 Nel 1 senso di Girard R., Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo, Adelphi, Milano 1983. 20 F1nzi S., Silhouettes, «Il piccolo Hans» 27, 1980, p. 7. Sono conwnto che , sia possibile ritradurre nell'aurale a:lcuni passaggi del percorso di Finzii attorno la «parentela» , tra W,ittgenstein e Freud, 'lungo la figura del contorno e della silhouette. E la mitologia interesiserebbe quell'« atmosfera insieme di familiarità e di estraneità, d!i datità intangibile e di ritrovamento improvviso» (p. 6). 21 Cfr. Serres M., Rome. Le livre des fondations, Grasset, Paris 1983 . 22 Cfr. JoMes A., Forme semplici, Mursia, Milano 1980, per il quale i!l solo parlare di «mitologia» signiifi.ca mescolare i contrari (das Widrige zusammengiessen). 24

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