Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

ALBERTO CAVAGLION Otto Weininger in Italia Carucci editore, Roma 1982 Che iil caso Weininger rrappresenti il caput mortuum del pensiero della' Krisis ', un nodo tanto cruciale quanto difficilmente sbrogli,abile, ne è eonferma l'irnquietudine ,e il disagio che ancora oggi è1 possibile provare davant , i ,a Sesso e carattere. Un'opera che 5i ,sarebbe tentati di liquidal"e come un infausto repertorio di antifemminismi e ,di :antisemitismi, rioetta,colo di obbrrobri concettuali ,destinati ad ,av, ere non poca udienza nelle ideologie di destra nov , eoentesche. Di fatto questo « marti: rie della satirfasi», come lo definiva Emst Howald, sentì a tal punto la colpa della propria sessualità da trasformarsi in giustiziere della 'Koitus-Kultur ', soprattutto in apologeta di una ' Kultur ' rjgenerata sulle ceneri del femminile, geroglifico per lui intol1erabile del sesso, genesi perturbante del desiderio. E ,con la ,stessa furia, con ,lo stesso « spirito distruttore che nulla lascia d'intatto», odiò in se stesso l'eb!'eo fino a fare dell'ebrnismo la metafora di una differenza che il trionfo dell'etica ha il compito di negar ,e. Quanto basta, dunque, iper considera: re la solitudine etico0asceitica di Weininger, ,resultante di un kantiano iimperntivo ,categorico portato fino al parossi , smo di quella che Hegel av , rebibe definito « coscienza coscienziosa», la conseguenza di una pernezione colpevole e colpevoliz200

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==