Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

della schiettezz,a della ptroiezione edenica rousseauiana, e mostrare come essa sia al contrario luogo di massimo artificio; figura allegorica 3 • Al contrario del commentatore medievale, all'allegorista bamoco non iè più dato di contemplare nelle cose del mondo la ,cifra positiva della foro destinazione provvidenziale. La profanità rovinosa della storia mondana appare come il segno certo di una discrepanza essenziale tra tempo ,creaturale e piano escatologico 4 • L'allegorista vede in una ,sospensione ,del tempo mortale il. modello della rappresentazione emblematica del significato segreto della natura, che deve essere come estratto a forza dal continuum catastrofico della storia. Irrigiditi in una a:lba rpreiistorica della creazione, gli oggetti si presentano aWallegorista come frammenti di un intero il cui senso segreto giace nascosto nelle profondità del , sapere delle similitudini e delle analogie. Il si , gnificato segreto è perciò depositato nella natura, ed ,esso ,si offre al sapiente come una scrittura che è possibile decifrare. La somiglianza dispone 1 su tutte le cose ii. segni visibili di quella 1 lingua -originaria ,che la caduta ha potuto sì ammutolfa-e, ma non cancellar , e, poiché è inscritta nell'ordine stesso delle cose create. Libro e natura •sono intessuti di una medesima scrittura, convengono nell'essere entrambi segni di una lingU!a che è al tempo stesso sapere, forma semplice e definita della cosa ·stessa 5 • La sconfitta di questa visione :al1egorico-teologica del sapere coincide non a caso con due fenomeni di massima importanza per la formazione della cosden:m moderna, e cioè la sconfitta delle eresie anabattiste ed hussite e più tardi dell'illuminismo rosacrociano di J.V. Ailidreae e di J. Dee nella figura politica del loro ,sostenitore Federico del Palatinato, e la concorrente vittoria del sapere metodico e geometrizziante ,di Cartesio e Port-Royal. 179

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