Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

poi m un altro sistema di coerenza, ora lessicale. Ciò può comportare, di conseguenza, più trasformazioni contemporaneamente, pur in uno « spazio lesskale » assai ridotto, qual, e è, usualmente, quello degli enunciati « brevi» della poesia. A1oune di queste trasformazioni , riguardano, presumibHme nte, , ristrutturazioni ,semantiche difficili da condm:,re nel piano verbale, che da questo vengono fatte sprofondare, ma con coerenza, !Ìil i.Sistemi linguistici non definibili con criteri verbali ordinari, quindi più liberi o più utili nd sostegno del sistema grammaticale. In un testo come questo la coerenza deHa struttura anagrammatioa è periciò spesso sufficiente a suggerire rispost , e sulla origine effettiva dei ,simboli di cui una poesia è -ricca. Vi è qui un sole che ·tramonta in molte forme: da sol • e rosso a sole nero dissetante (una b01Taccia), reso liquido nella cascata di gooce preannunciata da «circonda». È antecedente questo tr , amonto la luce della luna, che prefigura nell'oro la conversione di ,rosso in verde, la luce luna:re rper eccellenza. Questo tramonto è infine espresso in:tralinguisticamente in « SOL CALA» che la struttura ,contrappone a COLA. La metafora di un sole al tramonto, che attenua la sete, fa da supporto ad un legame amoroso. La psicologia ,di questo legame è nel testo eminentemente simmetrica, e fondata ,su una doppia, reciproca, privazione. Il poeta « abusa » di una voce (abuso della tua voce roca che so1oa l'al'CO declivo del cielo...) che è il sole stesso che sta solcando H cielo. Il sole, però, è anche 1a donna, ed è anzi la sua voce stessa, la parola che lei, con dita di seta, stacca ,dall'aridità del mondo. Per questo motivo la liquidità si converte, dalla luce, tramite un solo soggetto, il sole iniziale. La donna, come sole, esprime periciò un universo sincretico, e che si differenzia in calore e colore, e poi in ,liquidità e buio. In questa conversione è però infine dal poeta, il vero sole 164

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