Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

nale come «modo» della -.ux1J: l'impossibile incontro con il Reale si sottrae al tempo, la soelta stessa si nega le pacificazioni del tempo. Su tale complessione di signifioati si sofferma Lacan, analizZJando quell'hegeliano vel aliienante da lui esemplificato e tradotto nella frase «ola borsa o la vita». ScegHere 1a borsa equiviale a pel'dere ,sia la bor,sa che la vita, . ad imboccare contromano la ,strada sulla quale non si può aooedel'e, ad inicontrare il «fattore letale», la morte individuale; al contrario 1scegliere la vita vuol dire accettare di viverie privi della borsa, aocettare cioè un'amputazione definitiva. Quest'ultima è 1a ,scelta che impone il tramonto del complesso ,ed,ipioo, la totale :accettazione· di una vistosa mutilazione a quello che Laoain avrebbe chiamato l"«organo della libido». La scelta, ripeto, non si dà; ,l'altra strada, quella del male ineffabile, esiste· solo in virtù dell'esitazione sul biviio. Tutto avviene, dunque, cbtò -.a,hoµ<hov, ndentioo ha tracciato il peocorso dell'iidentico; nessuna infonnazione genetica, is'è detto, facilita questo pericorso eppllllre non vi è 1 chi sbagli. A tale ,strutturazione ,si oppone solo ciò che accade cbtò -.ux1J, cioè la paralisi 111ella scelta e questa pa:rial:iisi è ,l' «intramontabile» :pericoiriso delle psioosi. Es, se 1sono, detto così generalmetnte, l'esitazione ,sul bivio, la decisione che non si ,sa prendere, l'in1sanahile possibilità della ,scelta che può 1sfociare nella paralii,si ( « né questo né quello») o nella scissione («questo e quello»). 5. Solo dal senso opposto. Se nella soelta obbligata , si può, come , realmente appal'e, riconoscwe la ratio piegaire le inclinationes e, dunque, manipolal'e la fortuna, ,si potiiebbe dire che in tale bilanciamento di ,spinte si rappresentano ,gli elementi costitutivi di un « d�vieto ». Un divieto equivale ad un li108

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