Pensiero e Volontà - anno III - n. 11 - 1 luglio 1926

: PENSIERO E VOLONTA' 251 In realtà, quelli dei nostri coinpa,gni che so– no a,ncora .sedotti dall'id~a di ritirarsi dal , mondo in qualche paradiso chiuso continuan·o · a soffrire dell'illusione che gli ~narchici co~ stituiscano un « partito » al di fuori della so– cietà. Questo non è affatto vero. Noi mettiamo la nostra gioia, la nostra passione a pratica.re quello che a noi sembra egualit_ario e giust0, non .solo ,verso i -nostri compagni, ma anche verso tutti gli altri uominÌ. L'umanità e ben altrimenti grande che l' anarohia nel suo idea– le p:fÌ elevato. Quante. cose. ignorate ancora ci saranno rivelate, dallo st1,1dio più approfondi, to della natura, dafio slancio solidale verso tutti gli altri uomini, con tutti gli infelici che hanno subìto come noi l'influenza· dell'am- biente incoerente, a cui noi vogliamo r~ndei-~ . la sua forma armonica! Nel nostro piano d'e– sistenza e di lotta, non è/ la piccola cappella dei compagni che ci interessa è il mondo ·in. ' tero. · La nostra ambizione è di conquistare al- la verità tutta la terra, con amici e nemici, anche. quelli' che da un'educazione funesta da - ' ~utto l'atavismo delle caste e dal veleno. delle chiese sono stati aizzati· contro la verità come degli anmali da preda. ELISEO REOLUS. (Giornale Les Tempes N ouveaùx; di Pari .. gi - Anno VI,· n. 11 del 7 luglio 1900). MAX NETTLA.U: .« Unse,r Bakunin ». Il– lustrierte Erinnerungsblaetter zum 50. - Tode– stag von Michael ·Bakunin - 1926 V er lag De:r Syndicalist Fritz Kater, Berlin O 34. Una società in cui la pace non abbia altra base che l'inerzia dei sudditi, ,i quali ·si, la- sdano• menare come un armento é non sanno che essere schiavi, non è una solitudine. più una società, è ',SPINOZA. Ilvalore sociale d ll'attuali La filos•ofia ufficiale in Italia è stata, in que– sto scorcio di storia, e rimane ancora l'attua– lismo proclamato da Gi-0vanni Gentile·. E da questa filosofia si è tentato ricavare la giusti– ficazione teorica del metodo e della pratica del fasci_smo. E' legittimo tale connubio? Sembrerà up. paradosso, ma·- è un fatto in– contestabile: l'attualismo, logicamente svilup• pato, non può ammettere, sul terreno morale e sociale, altra soluzione che non sia quella anarchica. Nè dimostrarl-0 è difficile. Non intendo oon questo prendere le difese dell'attualismo. Me ne guarderei ben~. Per il mio modesto parere tutte le filosofi.e la filo– sofia in general~, non è pensier-0, ma deviazio– ne dal pensiero, e consta di due momenti : quello dell'allontanamento dal pensiero con• creto e del naufragio· nell'illusion.e (trascenden– talismo) e quello del riconoscimento dell'illu- sione e de1 ritorno al pensò.ero concreto (em– pirismo).· Ma. tuttavia, anche così intesa, · 1a filòsofia è una re~ltà sociale e non la si può negare. Giova anzi sempre rivederla r-0gni tan~ to, se non altro a •titolo di curiosità, per rioo– noscerne la moda del giorno,· e a scanso di nostalgiè, · L'attualism-0. non è•. che uno degli sviluppi della filosofi.a di Hegel. Pòs,ta la distinzione fondamentale tra materia e spirito (distinzio– ne da accettarsi non senza il beneficio dell'in– ventario), Hègel si è domandato: donde viene qùesta :rp.ateria 7 e ha risp-0sto : .la realtà. pririf8. e assoluta è lo spirito (quello che più imme• diatamente si sente), dunque ogni altra realtà gli è subordinata e lo presuppone, e perciò la mat--eria·non può venire da altro che dall.o spi. · rito ; nello stesso modo· come altri, con· ragia, namènto analogo e non meno, apparen_t.emen, t~, inappuntabile, hanno detto: la materia è la ·realtà imponente e irriducibile, e perciò la realtà prima, dunque lò. spirito non può veni re ~he dalla materia .. Sono modi entrambi d1 naufragare, perchè sulla sponda della realtà concreta non c'è nè ·spirito nè materia, ci sono soltanto corpi reali più o meno dotati di vita:. . lità e ricchi di funzioni, e non a1tro : la ma• teria, lo spirito, s,ono entrambi e allo stesso . . titolo delle. entità astratte, ~ se un problema di conoscenza filosofica c'è è proprio ed uni, caimentè quello di sapere donde derivino e co~ me si formi~o queste astrazioni,· e per quali ragioni e fino a che punto esse assumano e

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