Pensiero e Volontà - anno III - n. 9 - 1 giugno 1926

• PENSIERO. E VOLONTA' ' 199 ''La fine dell'Anarchismo?, di .L~igi. ·Galle.ani- I com_pagni del periodico anarchico L' Adu.... nata dei Refrattari, di N ewa'i,-k negli Stati Uniti,. hanno nel decembre passato ripubbli.; cato in volume la serie . di brillanti · articoli con cui Luigi Galleani rispon.deva, circa 20 anni or sono, a F. S. Merlino, il quale aveva affermato, .in· una intervista con Cesare So– brero, che l'anarchismo era. morto, o mod.bondo. Ed hanno fatto .opera buona, poichè sarebbe · stato ·un peccato davvero che quel lavoro fosse · andato dimenticato e perduto. In sostanza· è una esposizione chiara, sere– na, eloquente del C'omimismo anar~hico,' se– condo la concezione kropotkiniana: concezione; (!he io personalmente trovo troppo ottimista, troppo facilona, troppo fidente nelle armonie n,atu1·ali, ma che non• resta meno per questo· il coI1.tributo più grande .:!he sia stato dato ~i– nora alla propagazione <leil'anarchismo. Non starò ad esporre le t_esi sostenute dal Galleani, perchè sono in generale le stesse idee che noi- tutti abbiamo sempre professate e pro.· pagate, ed anche perchè si tratta· di un lavoro tanto sostanzioso e conciso che mal si presta ~i riassunti ed agli estratti, ed è ·così bene scritto che a toccarlo si rischia· df sciuparlo. Noterò soltanto un punto di dissenso· appa- · rente ed uno di dissenso reale. Il dissenso apparente. sta nella questione deU' organizzazione - non dell'organizzazione opera.ia intorno alla quale .io sono, come sa.a– no i lettori di questo rivista, quas_i. completa._ mente d'accordo col Galleani - ma dell'orga– nizzazioqe propria degli anarch"ici,. come par- .tito, come insieme di' uomini chE vogliono la stessa çosa e che hanno interesse ·àd unire e coordinare· i loro sforzi. Galleani fa ·una cri– tica sever~ ·quant~. giusta di una supposta. or– ganiz.zazione autoritaria, che è. una _cosa com– pletamente diversa da quei"la che gli ary,'archùi organizzatori predicanò . e, quando . pdssono, _ praticano.· Ma è uria questione di parola. Se inv~ce di dire organizzazione si dicesse asso– ciazionè, in·tesa,· wnìone o altra. ·par~la ~imile, Galleani sàrebbe ·certa.mente il primo ·a rico– noscere che gli sforzi isolati e discordanti ~ono impotenti a raggiungere lo scppo. Infatti egli aveva c:r:~ato in America, into~~o a· Cronaca sovversiva, tutt'una accolta 'di consensi e di coopér~zioni, che, se mai, aveva proprio il di- - fetto. autoritario· di dipendere trop,po dall'im ... pulso di una soìa perso11a.. - Il punto di dissenso reaie è un· altro, ed è grave perchè può influenzare tutta l'azione pratica degli anarchici oggi e, più ancora, nei giorni di crisi storiche. Galleani dice : . '< Noi non possiamo offrire dellà città Hbe– ra e felice che qualche magnifico profilo dise- gnato dalla speranza. dalla fantasia e da· ' . - q~alche l?gica e positiva iuduzione, piuttosto che ·da una realtà matematica e sicura. Non µos~iamo d'altronde, senza arbitrio e senza ri– dicolo, erigerne l'architettura severa e com– pleta. La: più ideale delle cotruzioni potrebb.e parere meschina, forse anche grottesca ai no– stri _nepoti ·che la casa dovrébbero abitare, e la casa sa1-•ranno farsi da·• sè., adeguata ai loro bisogni, rispondente al ioro gusto, ·degna del– l' èra più progredita e delle superiori civiltà in cui saranno chiamati a vivere ». E sta benissimo. Ma poi aggiunge: « Il nostro còmpito, è più modesto ed anche più perent.orio_: dobbiamo lasciare .ad essi (ai nepoti) il terreno sgombro dalle fosche ruine, dalle turpi galere, dai privilegi esosi. dai mo– nopolii ràpaci, !fagli èunuchi rispetti umani,· dai convenzionalismi bugiardi, da pregiudizi avvelenati tra cui ci aggiriamo povere ombre in pena; dobbiamo la.sciare ad essi sgombra la terra dalle chiese, dalle caserme, dai tribu– nali, dai lupanari e sopratutto dall'ignòra,nza - e _dalla pa.ura c~e li custc;>discono assai più fe-. delmente · che non Je- sanzioni del codice e i· gendarmi .». Qui àpp.are · l'idea, purtroppo assai spar~ ... in mezzo ai nostri compagni che còmpito d'egli anarchici sia semplicemente. quello di demoH, r·e.r lasciando ai posteri l'opP.ra di ricostru– zione. Ed è idea nefasta. La vita sociale. come 1~ vita individuale, • non ammette interruzione. Sarebbe, per esem--· pio. ridicolo; e mortale se si· ·facesse da.vve1 i] voler di~truggere tutti i.' forni malsani, .tutti i mulini antieconomici, tutt'e· le culture · ane. trate r,im.ettendo a1 posteri la cur~ di cercare

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