Pensiero e Volontà - anno II - n. 12 - 1 ottobre 1925

Pfu~SiERO E VOLON-TA' .?67 tà, tra collettività comunistiche e quelli che _ vivono rn regime individualistico, rapporti tra città e campagna, utilizzazione a vantag– ~io di tutti delle forze naturali e delle. mate– rie prime, distribuzione delle· industrie e delle colture secondo le condizioni •naturali dei va– rii paesi, istruzione pubblica, cura dei fan– ciulli e degl'impotenti, servìzii igienici e me– dici, difesa contro i delinquenti comuni e quelli più pe~icolosi, che tentassero ancora d1 sopprimere la libertà degli altri a vantaggio di inclividui o di partiti, eet!. ecc. E di ogni problema preferire que,lle soluzioni che non solo sono economicamente più convenienti, ma che rispondono meglio al bisogno di giustizia e di libertà e lasciano più aperta ·la via a1 futuri miglloramenti. Nel caso, antep?1Te la giustizia, la hbertà, la solid,arietà ai vantag– gi econoÌmci. Non bisogna propòrsi di tutto disttuggere credendo che poi le .,cose si aggiusterannv da loro. La civiltà attuale è frutto di una evoluzione millenaria ed ha risolto in qual– che modo il problema della convivènza di mi– lioni e milioni di uomini, spesso affollati so pra ter·1 1 1torii ristretti, e quello della soddi– sfazione di bisogni sempre crescenti e sempre più complicati. I suoi henefizii sono diminui– ti - e per la gran massa quasi annullati - dal fatto che l'evoluzione si è compiuta sotto la, pressione dell'autorità e nell'interesse dei dominatori; ma se si toglie l'autorità ed 11 privilegio, ·restano sempre i vantaggi acqui– siti i trionfi dell'uomo sulle forze avverse ' della natura, !'-esperienza accumulata 1 dalle generazioni estinte, le abitudim di socievo– lezza contratte nella lunga convivenza e ne– gli esperimentati benefi.zii del mutuo appog– gio; - e sarebbe stolto, e del resto impossibile, rinunziare a tutto questo. , Noi dobbiamo dunque combattere l'autorità ed il privilegio, ma. profittare di tutti i be– nefizii della civiltà; e nulla distruggere di quanto soddisfi, sia pur malamente, ad un bisogno umano se non quando abbiamo qual– che cosa di meglio da ~ostituirvi. . Intransigenti contro ogni .,imposizione ed o– gni sfruttamento cap1tali~co, noi dovremo essere tolleranti con tutte le concezioni socia– li che prevalgono nei varii aggru~~amenti umani, purchè non ledano la liberta ed J.1 diritto uguale degli altri; e contentarci di progredire gradualmente a misura che si ele– va il li vello morale degli uomini e crescono i mezzi materiali ed intellettuali di cui dispo. ne l'umanità - facendo, questo s'intende, ìl più· che possiamo - con lo studio, il lavo1-..• la pro,paganda, pe~· affrettare l'evoluzione verso ideali sempre più alti.· Io ho qui sopra prospettato dei problemi più che delle soluzioni; ma credo di avere esposto succintamente i criterii che debbono guidarci n_ella ricerca e nell'applicazione del– le soluzioni, le quali sai·anno certamente va– rie e variabili a seconda delle circostanze, ma dovranno sempre uniformarsi, per quanto di– pende da noi ai principii basilari dell' anar- . chismo: nesiun com)ando d,tell'uomo sull'uQ– mo nessuno sfruttamento dell'uomo da parte ' dell'uomo. Ai compagni tutti il còmpito di pensare, studiare, prepararsi ~ e farlo sollecitamente ed intensamente, perchè i tempi sono « dina– mici » ed occorre tenersi pronti per ciò che può accadere. ERRIOO MALATESTA. I ~ropnetà t rriua e·printiPi anan~it L' ESPERIMENTO RUSSO I Domela Niéwenhuis nel suo volume « Le Socialisme en danger » spende non poche !Pagine per esporre le idee dei socialisti te-, deschi, francesi e belghi sul problema agra– rio. Dall'esposizione emerge un fatto: il so– cialismo marxista non ha 5ad)Uto trovare la giusta via per risolv~re il problema dell'as– setto agrario nella società di domani. In congressi, in speciali raduni, in giornali e riviste di partito discusse 1 , 1 molto, ma le di- 1 l1J~; ~ ,., . scnssioni non ebbero un apvFo~ sicuro; ap- prodarono semplicemente al pn:>gramma Kautsky • che, più che socialista. ne1 senso classico del~a iJ)a-rola,. ~ un programma di ri– forme democratiche. Il citato libro di Domela Niewenhuis è al– quanto superato (1parla di avvenimenti di trenta. o trenta.cinque ann·i or sono) e perciò qui non se ne fa testo; non si_lPUÒ ,però ne– gare che in esso vi siano acute osservazioni che sono ancora d'attualità. Una delle ragioni più evidenti che. spie– gano perchè il socialismo marxista. si trova impacciato di fronte al problema agrario, la ;;i ha nel principio determinista (la famosa teoria del determinismo economico) che do-

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