Pensiero e Volontà - anno II - n. 12 - 1 ottobre 1925

PENSIERO E VOLONTA' dunque mai dire che la scienza si~ ri.uscita a pronunziare l'ultima · p:arola sui fenomeni della natura e della vita '__ su questi ultimi specialmente, dato lo stato di continua evolu– zione del soggetto e dell'ambiente in cui han– no luogo -, in modo da poter. aspirare al di– ritto di presentarsi come regolatrice dell'ed~– cazione e deUa vita dell'umanità. Nè, del re– sto, quand'anche avesse i titoli - che non hQ e non può avere - per presiedere ai destini dell'uomo, essa non ·avrebbe altro diritto di farlo che mediante la libera adesione, perchè, in caso diverso, di fronte alle esigenze della scienza come rapp-resentante della verità, non tarderebbero_ a insorgere le esigenze della li– bertà come rappresentante della vita. Ma tuttavia io ritengo che ci sia perfetta solidanetà tra la scienza - l'a vera scienza, quella che si fa continuamente, che si verifica e si approfondisce senza treguà', eh~ non- 'si ferma· se non per prendere nuova len·a o per procedere a raccordi con rami convergenti ri– masti indietro perchè trascurati o perchè alle prese con ostacoli che non · possono da soli superare - e l'a,narch:ia. Con questa scienza, con questo amore di scienza, con questo spi– rito scientifico, io credo che l'anarchia debba cercare di stringersi in fermissima lega, in essa vedere la più v·alida alleata, precisa– mente come l'autorità ha vista e cercata· la, sua nella religione. cc E ciò per due fonda– mentali motivi che fanno esatto riscontro a ' due altri opposti per cui l'autorità si accosta alla religione e si rinforza al suo contatto. L'anarchia è la dottrina de1la felicità nella ' libertà. Ora la felicità si fabbrica facendo servire ai nostri bisogni, o semplicemente ai nostri • gusti, gli elementi e le leggi della natura ·– non esclus·a la, nostra organica - (leggi brute perchè la naturà non è anarchica come la ·ve– deva Kropotkin, ma terribilmente autorita– ria e spiet·atamente crudele, e l'uomo in tanto solo ha la prerogativa di innalzarsi all' anar– chia, in quanto è uscito dalla natura e le si è, in- certo qual modo, contrapposto) : e la cono– scenz8/ di questi elementi e di queste leggi non viene che dalla scienza, quella che l'uom') impara e quella che puo aggiungere al patri– monio millennario e collettivo di· conoscenze, ' .. che costituisce, accanto alla coscienza, il J)IU solenne mo'num~nto che l'umanità possa in· nalzare sulla terra. E 1a libertà, benchè costituisca un elemento istintivo e insopprimibile della vita, puTc h~ bisogno continuamente di riacc~ndersi, sotto lo stimolo della dignità, la quale non è altro se non la sensazione viva del patrimonio di conosce-I!,Zee di abilità che l'individuo possie, de - e la scienza è stimolo a entrambe. 1/uoino che ha acquistato, dalla familiarità con 1~ scienza l'abito della verità e la stima delle proprie forze, accanto all'attitudine a, padroneggiare le cose, ben difficilmente si 1a– scerà trascinare all'idolatria aell'altr'uomo, base dell'accettazione dell'autorit~. Lo stesso uomo, che nello studio della scienza avrà appreso a gustare la gioia supre– ma e penetrare nell'ultima struttura dellct natura ·e delle vita, ben difficilmente la e.am– bierà col piacere falso e funesto a,i imporre a.gli altri le sue idee e limitare o deviare 1n Senso a l~i fa.vore;vole l'altrui recalcitrante attività - e non fonderà l'autorità. * * * In un ordine poi pm generale di idee, 10 penso che la· scienza, come complesso sempre crescente delle conoscenze relativamente· pitt precise che noi possiamo avere sulla natura e it1 noi stessi, eserciti, da sola e forse_ inconsa,. pevolmente, una funzione di inestimabile im– portanza per l'avvento g_enerale della conce– zione e della pratica dell'anarchia. Orbene, io non dirò cèrto cosa nuova, niier– mando che l'autorità (e in ciò essa si distin– gue dall'iniziati va) è frutto della violenz'a. Ma che cosa è la violenza 1 E l'impiego istan-. taneo ed esorbitanté dell'energia, provocato dalla presenza di elementi nuovi che ci ina– spriscanp in quanto non riusciamo ad assimi– larli, e contro i quali perciò sentiamo la ne– cessità di reagire in modo così eccessivo da sospendere. l'attività .della coscienz'a. Ma la vio– lenza non è conforme alla, nostra _natura - non può esserlo perchè è uno spreco di ener– gia, cio•) della nostra vera ed unica ricchez– za - ; la violenza, qu·ando il suo atto è pas– sato e deve rientrare, per sistemarvisi, nella coscienza, ci la.scia scontenti, e ogni uomo tende, ne] suo ·animo, à spogliarsene. Ed è ìa. osservazione - osservazione del mondo inte· riore come dell'esteriore - che ci conduce a, ciò. Ma ]'osservazionè -è pure la madre della ecienza: lo spirito· scientifico e lo spirito anarchico concordano dunque pienamente. Lo sviluppo dell'uman•it)1 · dall'animismo primitivo - attraverso i gradi del feticismo, del teismo e dei movimenti, corrispondenti ~d egualmente · unilaterali, dello· spiritua)ismo °' del mat.eria]ismo - al naturalismo modern<;, non è C'he no continuo passagi;i:io dall'assimi– lazione brusca è imp~rfetta all'assimilazione

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