Pensiero e Volontà - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1925

60 PENSIERO E VOLONTA' ciso. Certamente le vecchie · e rabbiose pole– miche hanno lasciato strascichi dolorosi nel movimento nostro, ed hanno lasciatq anche molta confusione. Si ha paura dei fantasmi e si crede sempre che vi sia qualcuno pronto rL dimpugnare lo scettro, se non del dittatore, almeno del direttore. l Or bene : àl convegno accennato in prin– cipio di questo scritto, la Commissione rior– ganizzatrice dell'U. A. I ha parlato chiaro a tale proposito, ed ha detto : « Noi non inten– diamo dirigere nessuno, nè dare il là ad ini- , ziative che possano comunque impegnare i compagni. Anzi ; noi vogliamo che la nost1•a Unione sia decentrata e che ogni forma d' at– tività locale o regionale sia perfettamente au– tonoma. I gruppi sono autonomi nell'Uniotie. regi~:male, e l'Unione nazionale non è altro che l'unione spirituale dei gruppi. Per la què– _stione delle vittime politiche noi lasciamo ar– bitri i compagni interessati• di agire localmen– te co~e credono tenendo pres{3nte che il Comi– tato di Difesa Libertaria, con sede in Roma, è iniziativa dell' U. A. I. Riguardo la stam– pa noi, per ora, crediamo inopportuno il pro– nunciarci : ·Oggi occorre convergere· tutti i no– stri sf,orzi intorno alle pubblicazioni bersaglfa.– te e mantenerle in vita ad ogni costo ed anche a prezzo di sacrificio. Certamente il fatto d' a– ver tutta la stampa accentrata a Roma è ma– le, ed è perciò spiegabile il desiderio espresso dai compagni dei gruppi lombardi di pubblica– ra o a ,Milano o a Torino o a Bologna un settimanale che rispecchi· il programma del– l'U. A. I. Comunque questa iniziativa l'asse– conderemo _solo in quanto i compagni credesse– ro opportuno affidare a noi l'incarico di oro-a– nizzare tale iniziativa. Si tenga però prese~te che_ attualmente a Roma si stampa il quindi– cinale « Liberò Accordo » che venne sempr~ con siderato come portavoce dell'U. A. I. e che an– che la rivista « Pensiero e Volontà »,. pur es– sendo indipendente, è redatta da compagni che accettano_ il programma nostro ». Nessuna .dittatura, dunque, n-essun diretto– rio,_ nessun ord~ne .che parte dal centro per arrivare alla penfe-na ;-ma. perfetta autonomia * * * Nello stesso convegno venne él,nche accenna-· to ad un aitro fatto, questo : debbono i grup– pi esser larghi Ìlell' accettare gli aderenti, op– pure debbono usare una certa rigorosità 1 La Commissione riorganizzatrice non ha voluto pronunciarsi in merito, anche perchè, in quel convegno, man~ava il tempo materiale di di– scutete a fondo il problema; comunque non è male esporr_e qui il punto di vista « personale » di }.Inmembro di detta Commissione. Punto di vista personale che può anche essere discusso e confutato, ma che dev~ essere preso in ·una certa considerazione perchè rivela un bisogno sentito ·da non pochi compagni. ' « Io credo - ha detto questo compagno in- terpellato in proposito - che ·sia opportuno .pel movimento nqstro di liberarsi dalla trop– pa zavorra che porta con sè. L'esperienza di moti anni di battaglie, di studio e di osserva– •zione ha dimostrato che attraverso le porte troppo aperte passano troppi individui che sa.– sebbe meglio lasciar nella strada. S~ cop.fonde lo spirito di violenza con lo spi-'·· rito anarchico, e questo è male, perchè in con– seguenza di ciò troppi individui che non han– no nulla ,d'anarchico nel sentimento ~ nel' cuo– re, vengono nei nostri ambienti a dettar criti– che e scherni. E mentre da una parte si com-,.. ; -~ · piono sforzi per 3tvvicinarci sempre più aill'e··. :f;.:, masse lavoratrici e farci comprendere, dall~ 0 \:,··_:.:;:, tra, con poche frasi di pessima letteratura; ~~i ·:' allontanano da noi i lavoratori. Si fa dell' art:n:o>· ·-//( . ralismo per nascondere l'immoralismo e si ,:;u:16·- _:: ,,:,, pera l'idea anarchica come mantello di contrab bando alle· proprie azioni ché non hanno nul- . la di anarchico. Io non sano un moralista : purtroppo gli uo– mini son fa;tti di carne e di passi9ni e non sem– pre ci si· può mantenere _sul rigido filo dell'as– soluto. E' l'ambiente sociale, a vo.lte, che tra– volge, sono le occasioni c he tras cinano. Però io gi11<dico ·che il vizio ed il la.zz'aronismo sono 1a anticamera dello spionaggio. Coloro che in me• z.zo e noti han f,a.tto i delatori, furono sem– pre degli amoralisti venuti non si sa da dove e che vivevano non si sa come. Io credo che quando un individuo si' offre di lavorare CÒJil noi ·a profitto dell'idea comune, debba po'ter - di attività, di iniziative, di tutto. L'Union~ Anarchica esiste solo come unione spirituale di affratellàmento, di affiatamenfo e, sopratut– t~, di ?rient~mento. E la Commissiçme riorga– mzzatr1ce e~1ste solo per coordi:r;i.are il lavoro di pr'opaganda e d' affe_rmazione l' addove que– sto lavoro è manchevole~ per consigliare i ti– tubanti per p9rtare soffi di vita laddove mi- :;·dar oqnto del come vive. naccia lo sconforto· · ' _· .Sono dunque qon~rario al principio delle por– M troppo ape.rt~ , ··e sono anche contrario al · principio d~gJ i accomodamenti di tendenza. I · gruppi com'uni~ti-aE.archici aderenti all'Unione Anarchica Italiana, debbono essere c9mposti da

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