Pensiero e Volontà - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1925

PENSIERO E VOLONTÀ Anno_ li. - N. 3. \ • Casella Postalè N. 411 • Roma, l ° Febbraio 1925 ' Anclie il numero prece·d~nte è stato seque- s~rato. . Non commentiamo per non essere seiqµe– slrati dii nuovo. Scrive.udo collo scopo di esser le,tti, e non di fornirei carta · aJ macero della prefettura, evitiamo accuratamente - tutte le questioni attuali e ci occupi 1 amo· solo di argomenti. ·ci1e ,avranno :Ja' loro importanza dopo i. ·noti 60 anni de 1 l regi·me1vigente.- Non ci ,eccitiamo e non eccitiamo gli· altri Vedremo co-sì se riusciremo a no-n eccitare nemmeno i signori d·en'ufiicio stampa. -Chè seJ poi si tratta di partito preso e ci si vuol sequestrare in lbarba alle stesse di– chiMazioniJ del Presidente del Consiglio, al– lora... non sappiamo che· far-ci. 11:1,tanto.~_siam sicuri che i compagn,i com– pre.ndèranno lei nostré difficoltà, e .ci aiute– ranno a superare1 questo cri,tico momento . . >, ·r : ::">~- .... orifENTAMENTI ..,.Al convegno dei gruppi .a~archici dell'Alta f talia, ten:utosi 01· è qualche setti~ana per_ i~ niziativa della Commissione riorganizzatrice dell'U._ A.· I., vi fu un compagno che, prospet- tando la situazione del movimento nostro del- 1!'t località eh' egli rappresentava, tece rilevare come in detta località la riorganizzazione dei gruppi riesce difficile non tanté per la man– canza di aderenti ·o di voJontà di fare, quanto dalla paura che l'Unione Anarchica sia, o di– venti, un' or.ganizzazio:ri.e accentJ1,trice. Il fatto non sorprese i membri della Uom– ~issione riorganizzatrice i qua-li, in preceJf~n~ ·za, avevano ricevut~ qualche lettera che è~pÒ– neva tale tmore. Una di queste lettere diceva : « Noi, qui, abbiamo formato il gruppo, ma te– miamo che portando questo gru.ppo ad _aderi– re all'U. A. I. si debba verificare una scissio– ne perchè non tutti gli ad~renti al nostro grup– po acce~terebbero di far parte della vostra Unione. Fra noi vi sono anche degli ant1-orga– nizzatori e non son questi 1 mnìenti d1 accen– der polemiche o sc1ss10m ». N~m -è il cas<? di dare eccess'iva· importanza a questi dissensi, tanto più che, da quanto ap– pare, si tratta di dissensi localizzati in zone speciali dove la corrente organizzatrice non ha. mai avuto fortuna neanche nel passato. E' piutto.sto iÌ caso di dare spiegazioni onde chiarire atteggiamenti ed evitare · confusioni. Lontana l'idea di riattaccare qui, la barbosa polemica sull'organizzazione: e sull'antiorga– nizzazione. L'orga.nizzazione non la si discu– te, la si fa ; e ben fecero i membri della Com– missione riorganizzatrice dell'U. A. I. ad ,ac– cingersi al ,loro lavoro senza discussioni pre– liminari sull'opportunità. o men9 di un'.organiz- zazione anarchica in Italia. · C'è una pregiudiziale : La Commissione suac– cennata 110n intende dar vita ad un organismo caotico, bensì ad. organismo di compagni che, conoscer.icfo ed accettando il programma ed if p~tto di alleanza della vecchia U. A~ I., in– tendono che il movimento anarchico italiano segua tale programma e ta,le patto. E' quindi vano,· · ari.zi dannoso, il cercare aderenti fra coloro che non hanno fiducia nella tattica orgauizzat_rice perchè il punto inten:ogativo (organizzazione od antiorganizzazione,) venne oiamai superato dal fatto di aver gettate le basi di un'organizzazione.-· O si accetta il prm– cipio organizzatore, ed in tal caso si aderis.:e, o non lo si accetto, e_d.in tal caso si resta· estranei. Inoltre la Commissione riorganizzatrice, sul– la scorta di elementi raccolti, sì. è-- fatta la con– vinzione che in Italia TI siano forze bastevoli per mantenere in efficienza UJ?. organismo no-' . stro che racco}ga in patto di u·ri.ione spirituale gh individui isolati o di~persi ;· di conseguenza giudica inutile perditeD;}-po l'attardarsi in di– scussioni interne per eonvmcere qualche inde-

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