Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

Apostolo 7 0 3 . Ecco i l magnificat, i l miserere a voce bassa, l'ultimo oremus... ci siamo. D a i gradini già spunta la croce in mezzo ai candelieri, dietro c'è i l bianco dei chierici, l'oro dei diaconi, la mitria candida dell'ar– civescovo; viene... L a folla si è aperta mormorando, la processione avanza lentamente, è arrivata, si schiera davanti a noi; i l patriarca è nel mezzo, che ci guarda uno per uno con quei suoi occhi umidi, di agnello... Io non vedo p i ù la gente, penso soltanto al rito che si sta per compiere, e dove questa volta non sono soltanto spettatore,, sono una parte; anche di p i ù . . . che cosa sono, se i l vescovo e i s a – cerdoti mi guardano dal basso, riverenti, come si guarda l'altare? Ecco i l diacono incensa l'evangelo e canta; racconta la storia- semplice che noi ripeteremo. I l vescovo ch'era seduto sul suo faldi– storio si è alzato; qualcuno gli ha levato i l piviale violaceo e gli ha cinto sul davanti un ampio lino : è tutto bianco adesso e pare p i ù magro, p i ù vecchio: oh come trema! Portano dei cuscini, l i appoggiano sull'orlo dove noi teniamo i piedi, uno vestito e uno nudo oramai, in fondo, davanti al primo della fila. A l t r i portano un bacile dorato e una grande anfora d'ar– gento dove fuma un'acqua profumata... questo profumo debbo averlo sentito! A h , nientemeno! la lavanda di San G i o v a n n i , l'anno ch'ero a Fossombrone. L a sera prima della festa, nonna metteva tanto timo dell'orto e spigo e menta e foglie di rosa a macerare i n una brocca d'acqua: la mattina tutti si lavavano la faccia con quel liquido ambrato, che ubriacava, tanto era odoroso. U n a volta sola, a sei anni, e non l'ho scordato p i ù : è il- profumo della mia casa vera che m i ritorna incontro. I l vescovo e i diaconi si sono inginocchiati l a g g i ù con gli altri intorno, io non l i vedo; rivedo la folla, invece, che s'urta, si preme, p i ù che mai ingorda : c'è una megera che ha puntato addirittura i l binocolo: l'ha presa pel teatro la chiesa? E che hanno queste pet– tegole dalla mia parte che ridon così forte? Ecco, ora vedo anch'io: i genuflessi si vengono accostando: sono a due posti da me, è l'ultimo del Seminario R o m a n o : i l s u d – diacono solleva un poco i l piede, un altro versa l'acqua profumata che cade nel bacile, i l vescovo strofina lentamente, poi fa per ba– ciarlo i l piede, ma non riesce a chinarsi, non ci arriva, povero vec– chio, e allora lo stringe, l'alza e tira tira... l'altro per istinto resiste forse... Sì, veramente è venuto da ridere anche a me : è un momento, i l diavolo certo che mi tenta. M ' è tornata in mente una cosa buffa, i l gesto di un'operetta curiosa che ho vista da ragazzo, La pianella-

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