Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

7 0 2 G . Bucci ma questa volta mi par tanto p i ù breve : elevazione, comunione, u l – time preghiere son passate in un momento. G i à cominciano i vespri... tra poco è l'ora. M i volto in su : dal suo banco i n alto C o m a n d i n i mi fa già gli occhiacci, come per dire : « quando ti decidi? » e m i decido. Esco per primo, sorpassando la mia fila che m i guarda; quando sono i n mezzo al coro mi guardano tutti, dieci file d'occhi puntati... O h menomale che anche gli altri si scuotono, m i vengon dietro; in sagrestia ci contiamo; siamo tutt'e tredici, nessuno manca. P o i ci guardiamo i n faccia un momento e cominciamo a ridere : età diverse, camerate diverse, seminari diversissimi, i p i ù fra noi non si sono scambiata mai una parola, eppure siamo amici. Accoccolati su certe panche vecchie, tra lume e scuro, quadri sacri muffiti, vecchi candelieri e vecchie croci, badiamo tutti a far la stessa cosa, buffissima in quel luogo ed in quell'ora : spogliare i l piede destro della calza e rinfilarlo nudo nella scarpa, legata lenta perché, senza chinarsi, si possa levare del tutto in quel momento; p e r ò non c'è nessuno che trovi ridicolo se stesso, tutti a guardare i l vicino e a canzonarlo... Beata g i o v e n t ù ! C ' e r i anche tu quel giorno, o mio rivale di studi e in segreto grandissimo amico, o B o r - gongini Duca che dovevi firmare i l grande Concordato, essere i l primo N u n z i o Apostolico d'Italia? M a ecco una voce burbera ci avverte che è l'ora : le risate ces– sano d'incanto; siamo già pronti, usciamo. O h quanta gente! I l mio povero piede guazza nella scarpa : riuscirà a coprirlo la sottana? C a m m i n o curvo finché posso, non guardo nessuno : la folla che m'è addosso la sento al mormorio : mi vergogno sì, ma un poco dentro di me sorrido. E c c o i l recinto vuoto, ecco i l banco verde: oh c o m ' è alto! P r o p r i o lassù dobbiamo arrampicarci? ma questa è una berlina! Quando abbiam preso posto e alziamo i l viso, c'è un muro altissimo di teste che ci assedia intorno intorno : quante donne! Deb– bono essere inglesi le p i ù , o tedesche; con quei cappellini, quegli occhiali! ma anche uomini ci sono, di tutti i gusti: gravi, sardonici, compunti, e tanti r a g a z z i : bocche semiaperte, occhi sgranati... M a che trovano in fondo da vedere? Seduti quassù, capisco, la sottana non ci difende p i ù : l i vedo anch'io dalle due parti, non soltanto due piedi, ma due stinchi : quello di B e r t a z z i alla mia destra è u n pochino peloso... E con questo? questa gente non se l'è mai viste addosso le sue gambe? O h beati quei compagni lassù nel presbiterio, che tirano a can– tare i loro salmi! quando finirà questa berlina?

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