Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

Una gran dama di anteguerra e la società europea del suo tempo 7 4 5 Ma questo gran signore prussiano era altresì un magnate lituano-po– lacco, possessore di feudi nell'impero degli Zar. Ecco Francia, Germania e Russia, e per giunta Polonia e Lituania, riunite in una sola coppia. I l generale di Robilant (quegli stesso che comandò la I V arma– ta nel Cadore e sul Grappa durante la guerra, e della stessa famiglia dell'ambasciatore e ministro degli esteri) ha ben fatto a pubblicare queste lettere ricevute durante venticinque anni dalla Principessa Radziwill, sino alla vigilia della morte di lei, avvenuta nel 1 9 1 5 (era nata nel 1 8 4 0 ) . U n giudizio definitivo sull'importanza storica del carteggio, per quanto riguardi fatti particolari, non si potrà pronunciare che a pub– blicazione più inoltrata : non abbiamo finora che sei anni di corrispon– denza su venticinque. Ma, come rappresentazione degli spiriti di quella società aristocratica europea d'anteguerra di cui abbiamo parlato, il car– teggio Radziwill si afferma già prezioso, fin da questo primo volume. L a principessa segue con vivo interesse, ma con perfetto equilibrio di spirito, tutti gli avvenimenti politici, di Francia non meno che di Germania, di Russia come d'Inghilterra. Giudica con perspicacia esente da ogni malignità gli uomini, a cominciare dai sovrani. Se si volesse dare una caratteristica del suo spirito con una sola parola, essa sarebbe : spregiudicatezza. Non v'è in lei ombra di fanatismo nazionalistico, né per la patria di origine, né per quella di adozione : tanto meno, s'inten– de, per lo stato, in cui il marito ha così larghi possedimenti ed ella mede– sima spesso dimora, la Russia. Diciamo pure, anzi, che, se per qualche cosa essa mostra una certa antipatia, è per la società russa e lo zarismo. Ma si tratta di antipatia morale : di antislavismo pangermanistico non si riuscirebbe a scovare in lei la minima traccia. Appartenente per nascita alla più alta aristocrazia francese, la Radziwill osserva la terza repubblica con occhio scevro d'indulgenza. Le frequenti crisi parlamentari, gli scandali di Panama, il carnevale nazionalistico del Boulangismo la indispongono e la irritano, per quanto si può parlare d'irritazione in una dama sempre così compita, in uno spirito così temperato nei giudizi e in cui s'intravede un gran fondo di equanimità e di tolleranza. Grazie a questo suo equilibrio, essa non pensa neppure a contrapporre una pretesa perfezione del regime tedesco, monarchico-guglielmino, a quello repubblicano-parlamentare francese. Osserva, anzi, una volta : « I l est aussi probable qu'avec la politique que l'Empereur suit à présent nous aurons des crises ministérielles plus fréquentes encore qu'en France » (pag. 1 1 7 ) . Ancor più notevole, di valore anche attuale, è quest'altra osservazione^ in un momento difficile della politica interna tedesca (nel 1 8 9 5 , nei primi tempi del cancellie– rato Hohenlohe) : « Devant le triste tableau que j'ai en ce moment sous les yeux je me suis souvent dit que le parlementarisme est un système use jusqu'à la corde, mais que l'absolutisme est aussi dans les mèmes conditions. I l faudrait un système de gouvernement entre les deux qui ne semble pas facile à trouver » (pagg. 2 5 8 - 5 9 ) . 36.* — Pègaso.

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