Pègaso - anno V - n. 6 - giugno 1933

U N A G R A N D A M A D I A N T E G U E R R A E L A S O C I E T À E U R O P E A D E L S U O T E M P O . Prima del 1 9 1 4 esisteva una società europea di spirito interna– zionale. Non era il mondo dell'alta finanza, largamente internazionale bensì, ma che non costituiva propriamente quel che si può chiamare « società ». Ancor meno si poteva parlare di società europea a pro– posito dei contatti fuggevoli, per questioni politico-economiche parti– colari o per l'affermazione di principii generici, tra i rappresentanti delle organizzazioni operaie e socialistiche. I l mondo stesso della cultura era assai meno internazionale di quel che oggi, guardando indietro a quei tempi, si è propensi a credere. U n « europeismo » di linguaggio, di relazioni personali, di modo di sentire, spontaneo e perciò tanto più effettivo, lo si ritrovava nell'alta società aristocratica. Questa aveva conservato largamente le tradizioni di un periodo, nel quale la politica era monopolio di dinastie e di ristretti circoli diri– genti, materia elaborata con lentezza burocratica, con razionalismo utilitario. Quell'alta società rimaneva anche adesso poco accessibile alle passioni nazionali e popolari. Sciovinismi, aspirazioni di revanche, irre– dentismi non fiorivano sul suo terreno. I l suo ideale era il mantenimento dell'ordine sociale e della pace fra gli stati, sotto la direzione dei sovrani e degli uomini di governo, e secondo l'ispirazione di principii politici e religiosi conservatori, ma senza fanatismi reazionari. Si potrebbe dire che lo spirito del principe di Metternich aleggiasse ancora in quegli ambienti; di Metternich più che di Cavour o dello stesso Bismarck : conservatore anche lui, e dopo il ' 7 0 sinceramente pacifico; ma troppo brusco, nervoso, irrequieto, dispotico per gli spiriti di quella società. L'intreccio di parentele e di eredità, da una nazione all'altra, da un capo all'altro di Europa, aveva gran parte nel clima di quelle sfere sociali. Guardiamo, ad esempio, questa « gran dama d'anteguerra », Maria Dorotea Elisabetta di Castellane, la cui madre era Paolina di Talleyrand-Périgord, la pronipote di Talleyrand 1 ) . Essa aveva sposato Antonio Radziwill, membro della Camera dei Signori di Prussia, aiutante di campo ed amico personale di Guglielmo I . 1 ). Une grande dame d'avant guerre. Lettres de la Princesse Radziwill au general de Robilant: 1889-1914. V o i . I ( 1 8 8 9 - 1 8 9 5 ) . Zanichelli, Bologna, 1 9 3 3 . L . 4 0 . — Il carteggio è accompagnato da sobrie note, che danno le notizie essenziali circa i perso– naggi e i fatti.

RkJQdWJsaXNoZXIy