Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

FEDERIOO GUNDOLF (1880-1931). Il 12 luglio scorso si è compiuto l'anno dalla morte, avvenuta a Hei– delberg dove insegnava ed abitava, di Federico Gundolf. In lui la lette– ratura tedesca ha perduto il critico più geniale ch'essa abbia avuto dal– l'epoca romantica in poi. ,S'è spento nell'ancor giovane età di anni 51: e gli ultimi anni furono rattristati ed esaltati dalla continua vici– nanza della morte; eppure la sua produzione è stata sempre intensa : traduzioni dallo Shakespeare, poderosi studi sul Goethe, sullo .Shake– speare, sulla Fama di Cesare at.iraverso i secoli; e poi discorsi e saggi diversi su minori autori tedeschi. E della sua attività universitaria si potrà forse ra.ccogliere più di un volume _di studi da lui a suo tempo non anc6ra giudicati maturi per la stampa. Si può dire ch'egli fu in Germania, se non il f.onda,tore, certo il più cospicuo realizzatore della critica idealistica; e gli studi ,sopra indicati ne sono esempi certo non facilmente superabili. La sua influenza appare già nelle nuove tendenze accademiche : i giovani si staccano a poco a poco dalla, vecchia filologia già vanto (e limite) uemt, grande tradizione universitaria, che lavorava col comodo ed infido metodo delle congetture, ricercava date, comple– tava documenti, studiava fonti; illustrava la vita coll'opera d'arte e l'opera d'arte colla vita senz'accorgersi di mischiare due mondi diversi e non coincidenti. Sull'esempio del Gundolf essi si rivolgono ora più allo stùdio e alla penetrazione della creazione letteraria in quanto opera d'arte, dello spirito che la generò, ,degli ideali che rispecchia e suscita. Oppure, coltivando un altro degli aspetti della sua attività letteraria, il culto dei grandi uomini d'azione, ,si rimettono a studiare con ben altro semio della personalità le gigantesche figure che aiutarono a, creare il nostro mondo moderno, da Federico secondo di Svevia a Napoleone. Ma ben pochi hanno una personalità e una penetrazione comparabile a quella del Gundolf o sanno come lui restar coerenti nella critica let– teraria. E, tipica mutazione anche esterna, sull'esempio del Gundol,f sono quasi spariti quei tradizionali volumi della scienza tedesca in cui la parte inferiore della pagina, colle annotazioni, primeggiava talvolta su quella superiore col testo : annotazioni di sostegno al giuoco attraente ed ingannevole delle congetture e a sfoggio delle tante letture. Gundolf ha dimostrato che quando si ha qualcosa da dire si può fare benissimo un testo serio e fondato senza annegarlo in una colluvi~ di citazioni, senza richiamar sempre tutti quelli che su quel tale autore o ,su quel BibliotecaGino Bianco ·

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