Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

« IL GIORNALE NAPOLETANO DELLA DOMENIOA ». Il Giornale na.poleta-nodella Domenica, sc-ientifico, artistico, cri– tico, letterario, sorto il 1 ° gennaio 1882 a Napoli e durato esatta– mente un aruno, sotto la direzione di Fraincesco Fiorentino, filosofo e letterato, o forse, come usava dir<>un tempo, poligrafo, volle in certo modo contrapp,orsi al Fanfitlla della Domenica e cioè al gior– nale letterario che adunava quasi tutti gli scrittori italiani del tempo. Non direi proprio si tratt.russe di uno di quei malintesi tra cultura tosc·aina e cultura napoletana, che, amebe oggi, maturata sempre meglio l'unità letteraria del paese, sogliono risvegliar,si, per dar luogo magari soltanto a un frizzo, a una canzonatura, a una pagina gustosa come quella in cui Ardengo Soffici compara il car– ciofo napoletano, che qualcuno di noi chiam,a toscano, con quello toscano che appo noi si chiama napoletano. Era forse un irresisti– bile senso polemico, un malumore contro l'arte del Carducci, anzi soprattutto dei carducciani, una bisbetica opposizione ai fautori della critica storica, per un sotterraneo scontento dei loro criteri teorici.... Ed era anche quel moto categorico di emulazione, pel quale ciascun letterato, letta appena una bella rivista, ridesta il sopito desiderio di avere una rivista propria. Il nuovo periodico volle anche essere il rincalzo del Giornale napoletano di filosofia e lettere, che, sorto il 1° gennaio 1872 sotto la direzione di Bertrando Spa,venta, J<"'rancescoFiorentino e Vit– torio Imbriani e sospeso al finire dell'anno, era riapparso 111el 1875 oome Giornale napoletano di filosofia e lettere, scienze morali e politiche sotto la direzione del Fiorentino e la redazione effettiva di C. M. TaJlarigo (nel 1879 al Tallarigo s'aggiunise come compi– latore Ca.rlo Petitti). A un giomale prevalentemente filosofo s'ag– giurnse questo IJluovo, più svelto e di ,più frequente apparizio1I1e, pre– valentemente letterario. Spesso articoli della rivista apparvero an– che 111el G. n. d. D. _ Il primo numero stabilisce un esemplare che rimane su per giù inalterato. La testata è alquanto composita, e vi si vedono libri e rami e fi·ori e ulll calamaio con dentro ben ritta una penna d'oca, e un regolo e un tamburello e Ulllamaschera e una tuba, e iID alto non so bene se una crisalide o, Dio guardi, una vespa: e qui mare e BibliotecaGino Bianco

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