Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

428 F. Flora VesuvLo fumruite. L'editore è il Morano. La tipografia 1ID po' flo– reale, 00!11 la pr-iJJ:n,a, letlteTa dell' arrtfoolo grand~ssima e rugigeggiata oome i!l1 un Messale. Francesco INorentino all'apertura i.lella prima colonna indirizza un messaggio Ai posteri, in cui, dopo i preamboli, viene a dire : Or dunque io, cari Posteri, voglio mettervi su l'avviso di un grosso pericolo che vi sovrasta, e contro cui, senza mie istruzioni, voi non tro– vereste riparo. Si tratta di una. cospirazione bella e buona, fatta a vostro danno, cioè per darvela a bere; e i più tengono la riuscita infal– libile: si tratta nientedimeno, che di farvi credere qualmente l'~tà nostra formicoli di uomini grandi, di gente che fa una scoperta ad ogni passo che dà, che ad ogni pagina che scrive fa una rivelazione nuova : della gente insomma, come non se n'è vista in tutti gli altri secoli som– mati insieme; e che la sede privilegiata di questa generazione titanica sia per appunto il nostro paese, l'alma saturnia tell1ts. Ce ne accorgeremo da noi stessi, mi direte voi, e la vostra lettera è un rompicapo inutile. E qui è. il vostro inganno. Quando si era inge– nuamente bugiardi, come furono i nostri antenati, il falso si mischiava col vero con tanto poca destrezza, che le contraddizioni saltavano agli occhi de' manco accorti : oggi però è un altro paio di maniche. Noi, inventori della critica storica, siamo gente scaltrita, ed a furia di avere scoperte le frodi altrui, abbiamo tanto progredito, da prender grandi precauzioni, perché niuno possa più accorgersi delle nostre. La mia lettera vi metterà in chiaro di queste arti, non di tutte, ma delle più sottili, che vi avrebbero certamente fatto perdere la tramontana. C'è su tutti, duinque, il proposito di riportare il ,senso delle pro– porzioni !11elgiudizio i!l1torno alle lettere italiane OO!l1tempo,N.IJilee. Segue Vittorio Imbriani col suo ,sa;ggio La Beatr,ice Allaghieri : alllalisi su problemi che appunto eran cari ai fautori della critica storica,; ma mentre quelli, innanzi a Dante avevam la compunzione retorica che dal !11ome di Dam.te pareva comandata, Imbdani è spre– giudicato e si compiace dì dare scandalo: e per ,questa via offre una più umallla critfoa dant,esca. C'è quindi nilla rubrica Oose leggiere de La Marchesa Colomibi e dice della moda e par pll.'ometta, m~ la cosa non avrà luJiigo seguito, di voler trattare quel tema, ogni quindici giorni. Più inlllrunzi Il Mi– santropo che è poi pseudonimo di ViUorio Imbriani, rece!l1sisce, OOill gran pedainteria nella trascrizione del fro:ntispizio (questo modo sarà poi tenuto anche dagli altri recensori) Rime I di I G. Sorl1/mii, P,icenardi 11 Elapsae manibus cecidere tabellM' [ Ovid. 11 llll Na– poli I Tipografia diretta dai fraJtelli CM'luccio [ Strada S. Pietro a Maiella, 31 [ ,MDCCCLXXXI. [In sedicesimo piccolo; di pagg. 163, precedute da quattro e seguite da cinque innnmerate). A intender subito con quale animo l'Imbriani- s'accingeva a ri– portar giusta proporzione nei giudizi intorno alle lettere ~ontem- BibliotecaGino Bianco

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