Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

LA BALIA. I. - No, ma tanto così non me l'immaginavo davvero, - fece la balia. Parlava guardando lontano, assente; profondamente assorta nella sua idea. - Mai cosa ? - chiese la giovane signora senza distrarre lo sguardo da quel batuffolo di carne rosa la cui esistenza la teneva anc6r~ rappresa in uno stupore di miracolo e d'incubo; soltanto arcuò sottilmente le ciglia in attesa. - L'hai unta stamani, di sotto, con l'olio d'oliva? - Sissignora .... Tanta differenza, ecco, dicevo. A un tratto il viso della bambina si raggrinzì tutto in un'espres– sion_e grottesca di sgomento. Una contrazione fisica, certamente, non era altro ; la giovane signora si chinò ansiosa sulla garza della zanzariera che avvolgeva la culla: chissà quali strani terrori per– correvano il piccolo essere così nuovo, così morbido e indifeso. Il suo viso attento era pronto a comporsi in una celestiale beatitudine per il caso che la piccina aprisse gli occhi, così da farle trovare al suo ritorno in terra l'antidoto più efficace, il porto più sicuro: il sor– riso della madre. Ma le piccole gote delicatamente rigonfie e in– carnate come petali di rosa, la fronte a baule, il nasino a ballotta, si erano altrettanto rapi damente spianati in un'incoscienza, in una pace assoluta. Allora la, giova.ne signora fece mentalmente ritorno al punto di partenza e ci trovò quel discorso della balia che aspettava per essere delucidato come una domanda che non ha avuto risposta. - ,Ma cosa, che differenza ? Dopo un silenzio di esitazione venne la risposta brusca, a bru– ciapelo, come un proiettile: - Fra ricchi e poveri, ecco. Il sangue della signora dette un leggero tuffo e un fremito al– legro la percorse tutta come quando si preparava a dare una di quelle frustatine al marito che venivano su senza che lei avesse fatto nulla per inventarle e potesse più fap nnlla per rattenerle. Ma in tempo una nuova prudenza le dette un severo colpo di redini: que– sta volta non si trattava del marito, bensì. della balia, del nutrimento BibliotecaGino Bianco

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