Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

Olimpia al mare 319 hanno tenuti gli occhi fissi add'osso con ostinazione ridicola. Ella non ha mai risposto a nessuno, ed è bastato il volo d'un suo sguardo a impacciare i più audaci, e a farli desistere. Anche chi ,s'è spinto nel suo albergo, non ha saputo dalla mezzana complicità dei portieri nulla che già non sapesse: tutt'al più che Olimpia riceve qualche lettera da una città lontana, •siede a tavola sola, non è stata mai vista con uomini. Dopo questi armeggii inutili, alle fanciulle è stato proibito di parlare dl'Olimpia. - ,Si sa chi è, - hanno sentenziato le ma,d!ri, le zie, le amiche di spiaggia. ,Ma le fanciulle, giocando, sbirciano in tralice Olimpia giacente sulla lunga ,sedia, si voltano quando appare sulla duna e si dirige al capanno. Il loro gioco si fa distratto, ral– lenta, la palla sfugge loro e rotola verso il mare. Esse si scambiano sorrisi d'intesa, e per tutta la durata del gioco la persona d'Olim– pia fa da richiamo invincibile ai loro occhi. Vale più della presenza d'un giovine simpatico che guardi oon desiderio i loro agili fianchi. Per qualche giorno, un comune e tacito proposito ha finto dJ'igno– rare l'esistenza di Olimpia. E se qualcuna, senza volerlo, la in– contrava con lo sguardo, lo volgeva altrove, con sorda irritazione o palese fastidio. Soltanto gli uomini han seguitato· a guardarla, e certuni, per indispettire le ·mogli o le amiche, con patetie,a insi– stenza. L'indiifferente Olimpia avvertiva le bfaze e gelosie che ne nascevano, le irose parole, le tetre occhiate d!'odio. E immaginava nell'intimità delle stanze coniugali il séguito di quelle gelosie, la tristezza delle dispute, la rivelata miseria degH affetti spenti. Co– glieva anche il lato ridicolo o pietoso di quella situazione creata involontariamente da lei : le lunghe musonerie tra coniugi, gli strilli dei bimbi battuti senza colp~, le brusche rotture fra amanti, se– guite forse da affannati giuramenti dii nuovo amore, nel madore d'elle membra e delle coltri. Così, non conoscendo nessuno, Olimpia in pochi giorni ha saputo tutto di cotesta gente che la circonda: quel che solo le importa, la vita intima, l'essenziale dei caratteri. E ora le basta, la mattina, sorprendere un incrociarsi di sguardi tra il professore e sua moglie, il modo come costei scruta il marito e ne sorveglia le prime occhiate all'ingiro fra ombrelloni e capanni, per misurare il tono dei loro -rapporti, e intuire fra loro una giornata di bisticci o di muta sop– portazione. Se, nel vederla apparire, la .,signor~ biondla le volge ostentatamente le spalle e con voce opaca e irosa richiama il proprio bambino che sta scavando una buca vicino alla sedia di lei, Olim– pia può cogliere con infallibile istinto il grado di rancore di costei ver,so la sua presenza, l'onda d'inimicizia che la raggiunge. Ma nemmeno la sforzata ironia d'el bel giovine respinto con un'occhiata tagliente o il caricato stupore del commendlatore che, seduto sulla BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy