Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

Oapitan Menelicche 209 Cercava, un marinaio, che era, diceva, suo parente. E Menelicche l'aveva abbrancata, l'aveva come fastello solle– vata sulle braccia e l'aveva tenuta sospesa per un po' sull'acqua graima del porto; finché, intronato dal gr1dare della raO'azza e col . b viso rigato di sgraffi, l'aveva rovesciata come una balla di stracci -sullai banchina. Una sola donna, dopo la Vergine Maria che sta nei cieli e stava sopra la cuccetta di Menelicche, si S3ilvava: Anna Bonny la filibustiera, che era nel libro dei filibustieri. Quando raccontava la storia di Anna Bonny, che aveva schiu– mato i mari col suo amante Rackam e che, fatti prigionieri, aveva piena di sdie'gno gridato : - Se tu non avessi combattuto da caro– :gna, ora non saresti appeso come un cane! - e lei s'era salvata la pelle perché era incinta, allora 1 Menelicche stringeva i pugni, e con la faccia avanti, contratt.a, con tutti i muscoli incor,dati, declamava : - Quelle·eran donne, ragazzi- miei: ma ora, tutte vacche. Una mattina, non si vede Menelieche. Egli si alzava prima del ·sole, e quella mattina il sole era già alto sull'arco del cielo, e nes– suno a bordo aveva anc6ra visto Menelicche. Tutti pensammo : « È morto di sicuro )); ma nessuno disse niente, -e tutti eravamo come· sgomenti, non già perché ci dispiacesse che Menelicche fosse morto, ma perché nessuno sapeva come si fa un funerale quando un marinaio muore in porto. :Menelicche era giù nella sua gabina : le gambe per terra, la . ,schiena contro il legno d'ella cuccettai, le braccia distese: duro, stecchito, col mento incuneato nel petto, e gli occhi aperti. Pareva allora deposto da una croce.' E quando lo rialzarono e lo posero nella cuccetta, il mento non si staccò daJ petto, tanto che pareva che la morte avesse raccorciato Menelicche. Il domani fu me·sso nella cassa; e prima d'inchiodare il co– perchio. Scandorza prese il libro dei filibustieri, che era su una seggiola, e lo mise sul corpo di Menelicche, sotto il crocifisso d'ottone. VrTToRro G. Rossr. 14. - Pèoaso. BibliotecaGino Bianco

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