Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

208 V. G. Rossi Un giorno Nau ammalò: febbre tropicale; e non poteva cammi– nare e sta,va raggomitolato sull'erba, con la faccia verde come l'erba. Il padrone allora gli diede un colpo sulla testa col calcio dello schioppo, e lo lasciò lì come morto. Come Nau rinvenne, si trovò accanto il suo cane da caccia. Il cane gli scovava e catturava la selvaggina, e Nau mangiava la carne cruda, sanguinolenta. Così Nau visse alcuni mesi; infine poté and'are alla costa, e poi all'isola della Tartaruga, che era il grande nido dei filibustieri. Ma prima di partire, una notte, entrò di· soppiatto nella ca– panna dove· il padrone dormiva: con l'ascia gli mozzò il capo. Menelicche molto ammirava questo estremo saluto di Nau al suo padrone: levava gli occhi al éielo, levava una mano, e con una lenta cupa voce di predicatore sentenziava: - Così muoiono i farabutti. All'isola della Tartaruga, Nau si diede al b(?aumestier, che era quello del filibustiere. Ognuno ha l'orgoglio del suo mestiere, an– che se talvolta se ne lamenta e ne dice male, e i filibustieri dice– vano infatti che il loro mestine era il più bello di tutti, tanto che lo chia,mavano beait mestier. Ora, Nau era ardito e forte, sicché in breve tempo ebbe una sua nave e sua, gente. Gli spagnoli gli spedirono contro una fregata· e ben quattro brigantini: ma chi lo pigliava Nau '! Anzi, con uno scaltro inganno, Nau ce la; fece a impadlronirsi della fregata spagnola : a bordo, ne seguì feroce c·ombattimento, a colpi d'ascia e di pugnale: il sangue colava dai fianchi della nave spagnola come se dentro la nave fermentasse il mosto. Uno schiavo si gettò ai piedi di Nau, domandando mel'cé: - Senor capitan) no me mateis) jo oz dire la verdacl! Colui era il boia che il governatore d'ell' Avana aveva mandato per impiccare Nau. Udito questo, Nau montò in gran furore: fece .snidare gli spa– gnoli che si erano rifugiati nella stiva, e di sua mano tutti, a uno a uno, li ammazzò con un fendente sulla testa. Menelicche ammirava molto anche questa grossa tagliata di te– ste spagnole. Menelicche odiava le donne. Una ne aveva presa, e per la vita; ma, tornato un giorno dal mare, aveva trovato vuota la casa : scap– pata la donna, e tutta la roba della casa partita con la d'onna. - Tutte vacche, le d'onne, - egli diceva quando udiva i giovani parlare di donne, e non voleva che se ne parlasse, e allora i suoi occhi facevano paura. Una sera aveva visto braccare per la coperta della Gioconda una ragazzola. - Che vuoi tu qui, brutta p ... ? - BibliotecaGino Bianco

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