Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

456 D. Vinelli . già la bambina la vorresti con te. Tanto lui non la conosce nem– meno. E poi, per gli uomini è un'altrhi cosa .... Al pensiero di non dover più rivedere Vincenzo, essa ritrova quel sollievo inesprimibile. Che egli non sappia mai nulla : essere come morta per lui. L'avrebbe creduta sempre quella di prima. Non doversi nascondere tutti i momenti, tutta la vita. Come :wrebbe potuto, domani, nascondergli quel che non poteva -scordare un mo– mento? Meglio non rivederlo, mai più. Un sibilo roco, pauroso, che fece tremare tutta la, nave, la, svegliò di soprassalto. Pareva che la nave fosse ferma, ma i motori :pul– savano anc_6ra; era, un sollievo : era soltanto il .mare più calmo. Si levò, si vestì in fretta, e salì in coperta. La Lucia dormiva sem– pre, tranquilla. Faceva appena giorno : una nebbia soffice e tepid;1 come bam– bagia avvolgeva la nave : le acque dintorno erano grigie e calme come acque morte; sul ponte non c'era, nessuno. A un tratto un fischio uscì dalla nebbia, un urlo minaccioso, pareva; vicino vi– cino. Un'altra volta il sibilo roco percorse l'ossatura della nave, come un fremitò nella .spina dorsale di un enorme animale. E ecco emerse da~la nebbia e sfilò un'altra nave, un fantasma di nave, agile e lenta come per compiacersi delle sue forme snelle; poi si ravvolse di nebbia e si perse. La nave andava avanti piano come a tastoni, con cautela. Pòi la nebbia si diradò e s'intravide _una costa: Un marinaio che si reggeva a una corda si voltò e le gettò un nome· che lei non capì. La costa era seminata di case che non parevano case, di forme e colori· inconcepibili· per lei ; parevano dadi di un ·gioco gettati a caso nei riquadri d'erba pettinati, giocattoli. Poi comindarono a apparire strane costruzioni simmetriche, a quadri di vetro e di ferro; e immensi cilindri rugginosi, e folle di. casette tutte uguali. Sfilarono altre navi., come se si dovessero affittire senipre più a un cuore dal quale venivano. Allora :Maria scese .giù, in una grande impazienza, di prepararsi, d'essere pronta. Era così strano di sentire tutto calmo dentro la nave, come se anc6ra dormisse. Da allora in poi essa non fu- più che una cosa in balia di quel destino che la portava, tanto più grande di lei. Il Sanmicheli le e, dette tutte le istruzioni per scendere a terra: Era calmo, anzi freddo, sdegnoso. Come poteva averle detto quelle cose, ieri? Sa- rebbe scesa con la Margherita la quale l'avreb'be accompagnata al suo indirizzo: la bambina sarebbe rimasta a bordo, avrebbe nen- sato lui fino a che non sarebbe venuta a riprenderla; prima biso- . gnava vedere se tutto era in ordine a terra. Era come se non fosse avvenuto nulla, se il -viaggio e le torbide notti fossero rimaste al di là di quella nebbia, nel mare. La trattava senza durezza, r,on . .BìbliotecaGino Bianco

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