Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

Lucia 4n7 un'indifferenza corretta, con quel distacc.o dalle cose che l'a.veva dominata subito, da prima. Intanto la nave si risvegliava in_ una vita febbrile, impaziente di smettere presto; la g~nte si affollava ora da questa ora da quella parte dietro a un richiamo; i visi erano allegri, .i gesti esuberanti, come sciolti,AiberatJ. da una pressione interiore. La nave si fermò fra due rive coperte di fabbriche.basse, sudice, brutte: sulle acque giallastre un a vispa folla di imbarcazioni di ogni specie si inter– secava senza posa.in tutti i sensi: passayano bastimenti da carico lenti e pigri come vecchi operai pei quali-la vita, non è più chB una prospettiva di lunghe fatiche, po'ssenti e sicuri transatlantici dai quali i partenti salutavano i ritornanti, ferry-boats traghettanti dai sobborghi alla metropoli migliaia di esseri umani espansivi che salutavano alla vocè sventolando cappelli e fazzoletti, e lance a motore ronzanti che balzavano sulle acque come per alzarsi a volo; e anche.antichi velieJ.·idall'alta velatura armoniosa che sembravano usciti dai pÌ'Ccoli modelli sotto vetro nei musei. Poi dal grigiore opalino che tutto confondeva, si sceverò stretto e snello il blocco geometrico della città, gettata fra le due laighe- foci dei fiumi che l'abbracciavano, come una immensa prua pietrificata verso l'oéeano. E ecco i Nmorchiatori pazienti come api all'alvea,re pigiarsi alla nave e spingerla avanti, sotto gli immensi edifizi indifferenti, per insinuarla nel suo dock, come in. una scatola. E sul dock, una mol– titudine di piccoli esseri agitati, aspettanti, salutanti. impa,zienti, .nel mentre la ~ave, lentaJI1.ente, si pigiava alla terra. , Come era piccola., lei, e com'era stra,niera; poter tornar via .... Passavano le· ore, sulla nave era caduto uno strano silenzio gonfio di tutti i rumori metallici della baia; un senso di vuoto e d' inu– tile. I passeggeri erano scesi a terra; si era fatta ,ser;:i,,una sera calda, afosa; impregnata di un sotWe odor di carbone o. di olii pe– santi; la nave era come iÌnprigiona.ta nella sua custodia sotto alle pareti a strapiombò degli alti edifizi. Su per le liscie pareti· dei precipizi di muratura, nelle innumerevoli file di buchette quadre dove gli uomini erano annidati nei misteriosi alveari chissà per quali misteriose fatiche, si accendevano i lumi. Il Sanmicheli e la _Margherita vennero a cercarla per scendere a terra; essil, li seguì docilmente; non aveva volontà, ~ltro che di non sentirsi vivere. · - Su, coraggio. Ha visto, che ci vuole a venire in America ? E ora che c'è, si lascia andare -così? La Lucia piàngeva, ma più di stanchezza che altro: aveva visto tante cose~ si sarel;>be a-ddormentata sùbito, a toccar le lenzuola. La baciò: pareva che la bambina non se ne fosse accorta. Si lasciò prendere per un braccio dalla Margherita, fecero i corridoi, sali– rono una passerella, scesero in una nebbia gialla di luce- elet- -BiblioteèaGin· Bianco

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