Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

Ricordo di_Pa1tl Marmottan 491 nello stile Impero soltanto lo .stile di Napoleone. Passavamo nello stu– dio. Gli stucchi, le porte, erano esatte copie. Aveva scritto: D'autres fois des stucs cloués à formes de cygnes; ou à lyres ou à amours accouplés, formaient un ornement centra! à d'aUtres compartimenfs de portes, soit carrés, soit dotés d'un filet peint terminé par des palmettes. Ces portes étaient surmontées aussi de seènes tantòt mythologiques, tantòt à figures de jeunes fem– mes vètues à la grecque et se faisant vis-à-vis, mais à expressions. très vivalltes, modernes et bien choisies. Les dessus de porte étaient en stuc blanc ou en pan– neaux rehaussés de reflets d'or ou simplement en grisaille .... I cigni di stucco dorato, sulla cima~a, reggevan col becco i festoni nel cui seno eran campite le patere; nel timpano delle porte la ninfa Amaltea scherzava con la capretta, le danzatrici color verde bronzo •prillavano nei pannelli delle pòrte; i personaggi mitologici del Gauffier, i ritratti, ben più attraenti, di donne nelle altocinte vesti dell'Impero, di gentiluomini dall'alta· cravatta, occhieggiavano dalle pareti; il ca– minetto parato come urt altare di candelabri e di bronzi, le sedie di ·Jacob, firmate, le sfingi dei braccioli, le sfingi degli alari.. .. Per me tutto questo decoro di sobrio dassicismo si perdeva nella notte del– Panima, in quella regione nebulosa della sensibilità in cui le vie del bello estetico e dell'amore •sembrano ancora confuse in una. Aveva scritto : Il existe de tous ces intérieurs charmants qui datent d'entre 1780à 1810, c'est-à– dire de la période néo-grecque et grecque francisée, et cèci gràce au mouvement puissant de curiosité artistique particulier à notre génération av:ide de tout con– naitre. Audam omnia perpeti, Gens numa;na ruit .. .. de consciencieuses reproductions en noir, non encore en couleur, mais combien déjà ne sont-elles pas à admirer ! Evidentemente l'ammirazione dell'appassionato collezionista, si espri– meva in modi alquanto inameni. Paul Ma,rmottan era un erudito e uno storico, ma le Muse effigiate in tanti stucchi e pitture all'intorno non gli èran larghe dei loro favori. Attraversammo il giardino (fin qui arrivava il fresco vocio ·dei bam– bini nel Ranelagh) .. Con un largo gesto m'indicava un padiglione, deco– rato del busto di Paolina in una nicchia: il museo napoleonico. Un gran salone a lucernario al primo piano, le pareti illustrate dai chiaroscuri colla storia di Psiche, disegnati da Laffitte nella maniera del Prud'hòn, incisi in ferro da J oseph Dufour. Di codesta serie di chiaroscuri esistono · quattro edizioni ; alla Marlia, essi decorano una camera da letto. Ma la luoo in cui codesti chiaroscuri bagnano aUa Marlia, è diversa dalla luce d'aquario cli quella sala di rue Loui&Boilly. Un gran tappeto _della Savonnerie,. un gran l~mpadario ove dorate figure di geni alati sorgono tra una selva di cristaUi e di candele; sotto il lampadario una tavola sorretta da colonnine a teste di genietto pennute d'ali di farfalla, provenien,te da un'abitazione di Paolina Borghese; allineate alle pareti poltrone di Jacob ricoperte d_i velluto bianco dipinto a elmi caducei aquile anfore lire, campite nel centro di ghirlande; consoles, stipi, bru– ciaprofumi, vasi, un'anfora portaor~logio, una Minerva in bronzo del

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