Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

r TRE OARDINALI E UN PAPA. La mia vocazione apostolica; .se pure l'ho mai avuta intera (ché, a pensare anche adesso come me la piglio per certe cause sballate, dovrei dire che un gocciolino me n'è rimasto anc6ra nelle– vene e me lo porterò addosso finché campo); io l'ho perduta al Pincio. Fu così. Quand'erano i bei giorni d'estate, che la scuola è già finita e - gli esami non cominciano anc6ra, avevamo in seminario molta più libertà; a passeggio non s'andava soltanto sulla sera, ma anche mezza la mattina, dalle dieci a mezzogiorno : a Roma, di giugnor per quell'ora non ci poteva essere che il Pincio; Villa Umberto era anc6rà Villa Borghese, aperta i giorni e le ore stabilite, col ser– vitore in livrea a guardia· dei cancelli; il Gianicolo, con quella Villa Pamphili deliziosa, era lontano; chiuse e lontane tutte le altre ville: bisognava per forza andare al Pincio. Ma cominciavo · a pigliarci troppo gusto. Già quell'uscire in ora insolita, come di corsa, aveva qualcosa dell'evasione allegra: mi ricordava il senso dli ebbrezza quasi pa– gana con cui tornavo a riveder le stelle la mattina del giovedì santo, dopo otto giorni di segregazione cellulare per i « ,Santi Esercizi» della Pasqua, : otto giorni tra camera e cappella, cappella e camera; due messe al giorno, quattro prediche, tutto l'ufficio, vite di santi mentre si mangiava, mezz'ora di passeggiata in sala, sempre in silenzio, a ripensare la morte l'inferno ed il giudizio .... tutto un insieme di santità paurosa, che per rue aveva dell'incubo. Oh uscire, uscire! riveder l'aria, il sole, le strade, le piazze, le fontane, le car– rozze, i tranvai, la gente che cammina e parla e ride .... Dio è buono ! Dio perdona ! · Un po' di quell'ebbrezza anche ad andare al Pincio la mattina. L'andata come sempre, per quel nerume di via della Scrofa, stretta e infinita, ma nel fondo l'obelisco di Piazza del Popolo nel sole: tanfo d'osterie, puzzo di friggitori, quei macellari con le stese d'ab– bacchi all'architrave e, a destra della porta, sul piano di marmo, i budini di .sangue e le ricotte in fila sui pampini sgocciolanti. ... via via! Sul muro giallo del ministero della Marina quella scro– fetta di pietra scura, tutta smangiata, ché a passare sul marcia– piede stretto ci si struscia per forza; all'angolo la fontanina, piena ibliotecaGino Bianco

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