Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

LUCIA. I. Nel salone oro e avorio in istile barocco, sotto gli occhi bovini. delle forzute ca,riatidi rli stucco, erano sfilati sul palcoscenico po– sticcio il tenorino impacciato e tossicoloso, la mezzo-soprano dalla scarna pa.lpitante scollatura e le mani affaccendate in perpetuo a tirar su i guanti bianchi sino al gomito appuntito, e, senza stare a enumerarle, le altre afflizioni che sogliono g-ravare il programma di quel concerto che vien tradizionalmente imbastito negli ultimi giorni della traversata a benefizio più che altro dei volenterosi che fanno sfoggio dei loro talenti, e che pare impossibile non si debba riuscire a eliminare dalla vita di bordo. Dopo di essersi irrigiditi sn1l'attenti al ritmo marziale della Marcia Reale, e di aver provato, con non segnalato successo, a tener dietro con la voce agli intricati meandri dell'inno americano, i passeggeri si andavano rumorosa– mente alzando nella speranza di sgranchirsi le gambe a ballare. Sor– ridendo bonariamente della loro palese' stanchezza e non senza qualche parola piena di garbata condiscendenza, il capo cameriere, o maggiordomo che dir si voglia, dirigeva le operazioni di sgombro ùel salone.- Benché fosse uomo da attirare l'attenzione e magari una diffidente simpatia alla prima, pure non pareva che i passeggeri si prendessero con lui quella confidenza amichevole che è si può dire di rito con questo personaggio il quale fa da ponte fra u:ffi– cia:li, commissari, passeggeri e' personale di servizio, smussando gli angoli e collegando le varie categorie qi persone che popolano un piroscafo in un tutto armonioso. Più che un bell'uomo, era un uomo· distinto. Portava il vestitò da èerimonia, falde e pantal,mi a righe, più signorilmente in verità di molti da,i quali prendeva con condiscendenza gli ordini. :Magro, piuttosto alto, sebbene _avesse i capelli a spazzola dura sulla fronte già tutti grigi, sem– brava ancora giovane, o forse non veniva fatto di dare importanza a]Ja, sua età; a ripensarci, però, doveva aver passato la quarantina. Viso glabro, profilo scarno e profondamente inciso, da medaglia,. occhi grigio-a-cciaio, freddi, che spesso sembravano dar la smentita al sorriso di prammatica delle labbra; sguardo fuggente e pene- BiblietecaGino Bianco

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