Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

DEL TRADURRE. Una lunga esperienza di libri e del pubblico che li legge mi ha dato occasione e materia ad utili osservazioni intorno alla, lette– ratura di origine forestiera tradotta nel nostro idioma. Il libro straniero, scritto, cioè, e pubblicato prima in altra lingua, e poi volto e dato in luce nella nostra, occupa una cospicua parte dell'attività editoriale ìtaliana, ed è, - inutile dissimu– larlo, - più largamente diffuso del libro nostro. Da accurati :d– lievi statistici, fatti personalmente da chi scrive, nella più vast-a organizzazione di biblioteche pubbliche circolanti di una grande città, risulta che, sul mezzo milione circa di libri distribuiti ogni anno in lettura, almeno quattrocentomil~ appartengono al così detto genere cc ameno)), sono, cio.è, opere di immaginazione o, come dicono gli Inglesi, fictions (roma,nzi, novelle, ·ecc.); e di questi quattrocentomila volumi, quasi tre quarti sono traduzioni dal fran– cese, dal russo, dall'inglese, dal tedesco e da altre lingue, e un quarto soltanto, o poco ·più, opere originali italiane. Questi dati, risultanti da ricer<?,heobiettive, che si estendono n,l decennio 1920-1930, faranno forse qualche impressione. Essi con– fermano quanto era generalmente, se pur vagamente, già noto; ma aggravano l'importanza del fatto, che può dispiacere alla nostra fierezza nazionale anche se non è nuovo (già nel 1831 il Colletta poteva deplorare la ~10stra curiosità cc di gazzette e di libri clae scendono come _torrenti per le valli delle Alpi))) 1 ). La ricerca delle ragioni che hanno prodotto questa invasione e degli effetti che ne possono scaturire iiarebbe luogo a osservazioni di varia indole e di altissima importanza, di cui non intendo oc– cuparmi qui. L'argomento che io prendo a trattare è più semplice. Constatato ,il fenomeno del dilagare. del libro tr.adotto e della, preferenza ch'esso trova presso tutti i ceti di lettori, nei confronti del libro italiano, diamo u~o sguardo a ciò che 3iVvienenel campo di attività letteraria, pressochè inesplorato, dove si lavom ala– cremente allà versione di sempre nuovi libri stranieri. 1 ) Lettera agli amici Capponi, Giordani e Niccolini, che doveva preludere. alla Storia del Reame di Napoli, e che rimase incompiuta. BibliotecaGino Bianco /

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