Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

86 A. Sorbelli derio Pasolini, Giovanni ,Sforza, Marco 'l'aba-nini, Pompeo Molmenti, Benedetto Cro0e, Ernesto Masi. ... Moltissimi i letterati e gli eruditi; e fra essi i nomi illustri di Fran-– cesco De Sanctis Alessandro d'Ancona, Graziadio Ascoli, Pio Rajna, Antonio Gussallfl'editore delle opere del Leopardi, Oesare Guasti'; e poi ane6rà il Mussafia, il Monaci, il Viani, il D'Ovidio, il Fornaciari, il Selmi, Ghinassi, Biadego, Renier, Zambrini, Zumbini, Torraca, Pe-. troc,chi, Picciola, Fradeletto, Del Lungo .... Non possono mancare gli artisti e gli scrittori dì cose d'arte, i no– vellieri e i' romanzieri; e troviamo infatti fra, i tanti (ma guanti ne debbo tralasciare·!) i carteggi di Adriano Cecioni, Enrico Pazzi, Giu– seppe Verdi, Telemaco Signorini, Ruggero Leoncavallo, Ettore Ximenes, Adolfo Venturi, Antongiulio Barrili, Edmondo De Amicis, Antonio Fo– gazzaro, Paolo Mantegazza, Angelo De Gubernatis, Alfredo Oriani, Giuseppe e Piero Giacosa, Ugo Ojetti, Luigi Illica, e l'elenco continue– rebbe a ,lungo. Non mancano le scrittrici italiane del suo tempo, E,rminia Fuà-Fu– sinato, Matilde -8,erao,. Cesira Poz~olini Siciliani, Annie Vivanti, Ada Negri, Paolina Schifi', Ersilia Gaetani Lovatelli; e altre illustri signore come la Marchesa Pes di Villamarina dama di Palazzo della Regina Margherita, 11;1, marchesa Nazari Gargiolli, la contessa ,Silvia Pasolini Zanelli, la contessa Carmelita Zucchini, la signora Giafrè Billi.... ed. altre molte. ,Sono da aggiungere signore e scrittrici straniere, ma che amarono l'Italia- e ad essa dedicarono parte -dell'opera loro, quali la Jessie White, vedova di Alberto Mario, la signora Louisa Grace, consorte di Francesco Bartolini, la signora Astrid Ahnfelt, 'che venne . in Italia dalla natia Sv,ezia proprio per conoscere (essa ingenuamente scriveva) eolui che aveva avuto il tremendo coraggio di cantare Satana! Fra gli stranieri insigni, furono in relazione epistolare col Carduc– ci: Victor Hugo, Sainte-Beuve, Karl Hillebrand, Theodor Mommsen, Edmond About, Fr-édéric Mistral, Adolph Gaspary, Oatulle Mendès, Gaston J?aris. Sappiamo già che il Carducci autentico, quello ch·e apre l'animo suo a tutte le impressioni che gli sorgono dentro e le esp-rime tosto in un lin– guaggio incisivo e talora troppo vivace, ma, sempre schietto e rispondente alla rettitudine dell'animo suo, 'lo troviamo meglio nelle lettere ai suoi compagni, agli amici della giovinezza pisana e fiorentina a quelli della v~rilità e ~ella veoohiaia, ~n Bologna e un poco dappertutto, ai colleghi, a1 maestri, e sopratutto m quelle ai suoi scolari piene di affetto e ùi ammonimenti,_ proprio come quelle di un padre .... - E numerosissime sono le lettere di tutti costoro al Carducei: Primi per ordine di tempo gli amici suoi toscani, i compagni della Scuola nor– male di Pisa, o degli Scolopii, o i colleghi dell'Accademia dei Filomusi di Firenze. Ecco Torquato Gargani, il più antico, il più devoto il più fido dei_suoi ~miei, _acui_ poi il Carl~ucci' dedicò, oltre il discor~o per i funerali, le v1brant1 pagme nelle R1sorse d·i San Miniato al Tedes·oo · Ferdinando Cristiani, pur suo compagno a San Miniato,. le cui letter~ vanno dal 1855 al 1906, cinquant'anni precisi di corrispondenza• Fer– dinando Travaglini, modesta persona che tirava avanti a pena 1~ vita, BibliotecaGino Bianco

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