Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

676 V. G. Rossi - Elefanti e altre bestie povero Gindo, ogni tanto, mi lancia sguardi fulminanti. Ma po– tevo sapere che ero buono a fare scappare gli elefanti ? Stanotte, però, in una capanna da presepio sulla sponda del- 1'0go"Q.é,- fuochi accesi fuori, perché la macchia è frequentata dalle pantere e dai serpenti; zanzare a chili, dentro: zanzare pié– cole, ehe pungono come spilli, zanzare grosse come farfalle, che ronzano alla disperata, come un ventilatore, - dopo il riso condito con l'olio di palma, dopo le banane fritte, mi hanno fatto mangiare .uno spezzatino di proboscide, pezzo della radice, che è più tenero e saporito. Quasi quasi, è meglio ch'io non abbia sparato all'elefante: se no, forse mi toccherebbe mangiare, domani, un altro spezzatino di proboscide. In mio onore. VITTORIO G. Rossr. BibliotecaGino Bianco

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