Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

SCRITTORI NUOVI: MARIO VISOARDINI. Fino a qualche anno fa Mario Visca,rdini era nome quasi del tutto ignoto nel nostro mondo letterario .. E potrei dire del tutto perché, seb– bene egli avesse pubblicato più di una raccolta dì versi e un libretto di favole e d'apologhi, Storielle tipiche, quei suoi primi lavori videro la luce o anonimi o con pseudonimo, eccetto le Collane d'ambra e le Sto– rielle che tuttavia furono noti solo a qualche amico. Non dico i versri, che tra imitazioni class.icistiche e tentativi di r:kerche (c'è anche quello di far poesia con una materia matematica e filÒsofica quasi allo stato grezzo) non riescono a darci una voce nuova di poeta, per quanto qua e là non sia impossibile rin,tracciarne qualche accento, -:- a questo proposito, si pos– sono leggere con profitto le due o tr1:iliriche accolte nell'antologia Poeti Novecento del Mon,dadori - ; ma il volumetto delle Storielle si può senza dubbio considerare come un interessante precedente del Viscardini narra– tore, e specialmente delle sue qualità di arguto moralista. Più d'una pa– gina di quel libretto serba un sapo:re cli favola esopica e, per quel che ri– cordo d'una lettura fattane alcuni anni fa, un estro tra il fantastico e il morale, tra il pungente dell'osservazione morale portata esopian8Jmente alle bestie ma riferita quasi sempre all'uomo e il poetico d'una favola fine a se stes,sa, senza alcun riferimento al costume. Comunque, si tratta di prime prove; come si vede anche da talune incertezze di stile, e ine– sperienze e gracilità di lingua. E qui bisogna notare un'importante caratteristica ò.ella formazione del Viscar,dini. Pochi cr«:ldosapranno che questo scrittore ha esercitato fin quasi ai quarant'imni un mestiere assai lontano• da quello delle lettere, quello dell'ingegnere. La nostra letteratura ,è forse meno d'ogni altra • una letteratura d'irregolari, di dilettanti in senso buono; d'antico fondo letterario, par consentire meno d'ogni altra l'ingresso alle pevsone estra– nee ai lavori. Oltre a una vocazione, essa richiede un'educazione più o meno lenta sui testi, sul patrimonio linguistico, sulle forme e gli spi– riti letterari, e il fiore dell'arte non -sembra darlo, di tempo in tempo, che a pochissimi eletti, usciti tra le file dei suoi cultori, e direi quaJsi sacer– doti. È vero che in quest'ultimo trentennio la regola ha patito più d'un'eccezione, ma, che appunto resta eccezione. Per tornare al Viscardini, non solo egli andò_ facendo le sue prime MAaroV1sCARDINI, Giovannino o Za vita romantica. Seconda edizione. - « Scrtttori nuovi italiani e stranieri », Milano; 1931. L. 15. - La casa del genere umano. Milano, 1931. L. 12. ·oteca Gino Bianco

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