Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

350 V. .Lugli - De Régnier moralista in. ques,te massime, che sono impressioni, sfoghi acerbi piuttosto che luci entro il mistero; ma la pil,lnezza·umana ,è nei veirsi, ove al male insopprimibile s'accompagna il conforto. E il poeta s'è già consolato un poco, meglio accostandosi all'uomo, identificandosi con esso. Quegli che nella Sanda~ ailée aveva ammonito « Que la fleur de la vie est cendre dans son fruit», più tardi, in Vestigia fiammae, ha dato la ·modesta, sicura lezione della felicità : Aussi bien que les l,)leurs le ,rire fai,t des rides, Ne dis jamais: En.care, et dis plutòt: Assez.... Le Bonheoc est un Dielll qlllimarche les mains vides Et regarde la Vie avec des yeux baissés. Così le parole più sane e virili sono• dette dal poeta quail.do ascolta la ,sua intima voce, non quando, caduta la nobile esaltazione, i spirato dal suo demone meno cordiale, vuol farsi giudice degli uomini e della vita. VITTORIO LUGLI. BibliotecaGino Bianco

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