Pègaso - anno III - n. 9 - settembre 1931

SETTIMANALI. Ugo Foscolo in Santa Croce. 9 luglio. Le ossa, del Foscolo son.o state trasportate dall'Inghilterra a Firenze in Santa Croce sessant'anni fa, nel 1871. Quattro anni or sono sulla eterna questione del monumento al Foscolo apparvero due documenti : una relazione di Leonardo Bisitolfi al podestà di Firenze dove l'opera finita d~llo scultore che aveva vinto nel 1911 il quarto concorso per quel monumento, era giudicata, «infelice» e assolutamente . inaiccettabHe; una lettera, anche al podestà, dell'onorevole Fedele allora ministro dell'Istruzione che ne vietava il collocaimento in Santa Croce. Sentenza. giusta e definitiva. E le os,'la. di Ugo Foscolo restarono in quella chiesa sotterrate davanti al terzo alta.re della n.avata destra e contrassegnate solo dalla bianca l.a,pidi na col n ome e cognome. · Fra tante statue e monumenti che adornano e anche ingombrano Santa Croce, si può pensare che questa, eocezione sia _un onore pel poeta delle Grn,zie. E a ragionare cosi si fa, all!che beUa, figura: abbilJSsola re– torica, finiamola coi monumenti, la gloria del Foscolo non ne ha bisogno, Santa Croce ne ha già troppi ooc. ecc. Ma si può ragionare altrim~nti. Prima di tutto: con una revisione dei monumenti onomri eretti in Santa Croce e con la remozione, ad esempio, di taluni di essi nei chiostri c.ontigui si troverebbe subito un posto dE\gno del Foscolo. Poi, che in Santa Crocie non siano più state accolte altre salme, quelle, mettiamo, di Giosue Ca,rducci o di Giacomo Puccini o di -Gio– vanni Fattori, questo vorrebbe dire soltanto che il Governo e la Città avrebbero deliberato di togliere a quel tempio il c6mpito .g·lorioso con– sam-ato. appunto dai vérsi di Ugo Foscolo. Ma una siffatta délibera– zione non l'abbiamo mai letta e crediamo si tratti più di un tempoil'aneo oblio che pel primo il podestà di Firenze potrebbe rompere, restituendo a, 8anta Oroce il carattere di Pantheon italiano riconosciutole anc6ra dal mondo intero, né, che io sappia, usnrp.ato_le da altri tempii in altre città. Anc6ra,: quando l'ItaHa, da, dieci a.uni ricostituita in Regno, chiese all'Inghilterra i resti del .suo Poeta,, promise di degnamente onorarli, e la promessa fu per :E'irenze solennemente ripetuta da Ubaldino Peruzzi il gforno in ,cui quei resti entrarono in Sainta Oroce. <e A egregie cose il forte animo .accendono L'urne ;dei forti>>, ma la promessa in sessanta anni non è stata mantenuta. Infine, qui non si tratta di uno di quei mo– nu_menti in forma di presepe e affollati di al1egorie che s'incontrano su tt~nte piazze d'Italia. Già nel 1911, nel bando del quarto concorso, il monumento era ridotto a un sarcofago tra due pilastri. Si tragga dal malinconico esito di questa prova il vantaggio di ridurre an-c6ra il mo~ numento a una sempUce statua ritta su un piedistallo la,rgo quattro• palmi, tanto più che da,re l'immagine del Foscolo vivo invece che l'im- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy