Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

Villa Beatrice 60 Quando la lettera dunque arrivò, l'apri la signora Isabella: il signor Ermanno era all'ufficio: gliela porse lei al suo ritorno an– dandogli incontro. - Ohe dice? Che dice? - Tre righe .... - Ma che cosa dice? - Lèggi. Ma il signor Ermanno, con la lettera in mano, era come quegli èhe dopo ore di sofferenza, poi, quando à a disposizione la medicina che gliela farà passare, indugia dell'altro provando come una vo– luttà, ora, a assaporare il proprio soffrire: entrò nello studio, si mise a sedere accomodandosi nella poltrona sotto il ritratto di Cavour, mise diritta la cartella che era sul piano del tavolino come se codesto avesse a che veder con la lettera e alla· fine levò dalla busta il fogli.o e lesse tra sé movendo però le labbra : « Carissimi, « Mi trovo un po' spersa, un po' stonata ; ma i pr1m1 giorni si « sa. Adagio adagio m'adatterò. La residenza è bella e mio marito ((è molto buono con me. « V'abbraccia con tutto il cuore la vostra Bice>>. - Bene, mi sembra : no? - Data la Bice, anch'io direi bene : certo .... Il signor :Ermanno rilesse la lettera, questa volta, a voce alta: la lesse secondo l'interpretazione ottimista e resultò una cadenza placida, d'un contenuto tranquillo tra il rassegnato e l'affettuoso: - Si, è già, molto.... - E ebbero il convincimento che la figliola fosse felice : come poteva, s'intende, lei esser felice. Che sforzo invece era costata quella lettera, che pianto c'era dentro! L'atto in cui la natura à riposto il piacere sommo, l'atto del piacere per eccellenza, per lei era doloroso come un atto chirurgico. E questo soffrir della carne si confondeva con la repugnanza per l'uomo vicino a Jei. Ella capiva d'essere ingiusta, ma non era capace di staccare l'una cosa dall'altra: addebitava a lui anche quello che era colpa della natura. E sottostava ogni volta, sigil– lando il patire, senza dar segno di nulla, immobile, in quella lotta silenziosa propria delle costituzioni e degli animi forti contro il male fisico. Qualche contrazione appena e un tremito delle nari. E se ci fosse stata luce, si sarebbe veduto lo scolorimento del viso e l'imperlarsi ghiaccio della fronte verso le tempie. 5, P/gaso. bliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy