Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

Il « Ritorno alla semplicità» in alcuni giovani compositori francesi 63 con misura e delicatezza, si da non sopraffarle, anzi in modo da dar loro la miglior ambientazione, il maggior rilievo). Né ci è con– cesso, a proposito di Jacques Ibert, parlar della sua Angelique, non soltanto come di una perfetta, «riuscita>> nel campo dell'opera comica, ma come di un segno di certa tendenza rosstniana, fiancheg– giatrice e prosecutrice di quella che forma oggetto principale di quest'articolo, che interessa e appassiona e lusinga particolarmente noi italiani; né acce nnare all'opera non copiosa ma attraente di Marcel Delannoy, nel c.ui mistero Le Poirier de Misère par rivivere un po' della ingennità pop olaresca del gobbo di Arras, dell'ultimo troviero Adam de la Hale; né infine scrivere più che il nome di Roland-Manuel e della sua opera buffa Isabelle et Pantalon. E quanti altri si dovrebbero far seguire, che in Italia non son co– nosciuti affatto, - o lo son da pochissimi curiosi, - come quelli di Jean Rivier, seguace di Honegger, di Pierre Octave Ferroud, allievo di Florent Schmitt (ma qui la parola semplicità sarebbe un fuor di luogo!), di Georges Migot, solitario ricercatore e teorizzatore acuto, di Claude Delvincourt, di Arthur Hoerée; e forse non sarebbe del tutto ingiustificato accennare a quella che, per analogia con i pittori, si può dire FÉcole de Paris dei musicisti: con il nostro Vittorio Rieti, lo svizzero Beck, il boemo iMartinu, l'ungherese Har– sanyi, il romeno Mihalovici, i russi Nabokoff e Markevich. Il let– tore si accontenti per ora di trovarne qui il nome; quanto alle opere, poi che tutti questi musicisti sono giovani ed operosi, non man– cherà occasione per riparlarne con maggior agio. Gurno M. GATTI. .. lioteca Gino Bianco

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