Pègaso - anno III - n. 7 - luglio 1931

62 G. M. Gatti c'è sempre il segno di una ricerca che non tocca mai _la mèta, una speranza che mai si realizza appieno, una volubilità e g~ntilezza che si vorrebber vedere al più presto acquistar peso e toccar la terra, tanto ci sembràno così librate per aria, provvisorie indicazioni di qualche cosa che s~rà poi da altri costruito su~ serio, con materiale elastico ma formato. Ohi voglia misurare la distanza che v'è tra l'espressione raggiunta e l'intenzione, tra quello che è e quello che si vorrebbe che fosse, ponga a confronto una pagina di Poulenc con una di Sauo·uet · e si scelgono appunto due musicisti che hanno affi- . o ' nità fra di loro, quasi lo stesso punto di partenza, perché il para- gone sia più concludente e possa avere un significato d'ordine ge– nerale: si prenda per esempio l'adagietto del balletto Les Bicl11es di Poulenc e l' a,n.dante espressivo della Sonata in,J6 maggiore per· pianoforte di Sauguet. Nell'una e nell'altra il momento sentimentale è quello di un'amorosa tenerezza, di una languidi'\, réverie, e il fondo musicale è costituito, vorremmo dire, dalla stessa materia prima : ,·ma vedete come breve il volo della fra$e di Sauguet, che si ripiega appena enunciata e per riprendersi ha bisogno di quell'episodio in re bemolle che non lega col pezzo e si vede chiaro che ci sta solo in funzione di co:rìtra,ppeso: .fJ, all'incontro, quale varietà e facilità · di movenze l'autore delle Biohes trae da,l suo motivo, che in fondo non è molto più bello di quell'altro, ma è così sentito e padroneg– giato dall'autore che ne può far tutto quello che vuole; vedete con quale grazia disinvolta lo lascia, lo riprende, l'avvicina, -l'allontana dal primo piano, gli dà varia e nuova configurazione ritmioa. In Sauguet il tema melodico si dispone in un arabesco che tende quasi sempre alla cifra: e dietro il facile :Sorriso, tra fanciullesco e gra– ziosamente perverso, spesso non c'è che l'illusione della vita, come in certe figure della Laurencin. I limiti assegnati a quest'articolo non ci permettono di cÙscor: rere ancora singolarmente di altri compositori francesi i quali ·1 . ' ' oltre che per i valore qelle loro qpere, ·andrebbero segna.lati per l'adesione, più o meno consapevole, che hanno dato a-lla tendenza di cui s'è parlato. Così non possiamo scrivere come vorremmo di· Georges Auric, nel quale 1a particolare estetica bandita da Oocteau, detta del music-hall (o meglio del cafè-concert di spirito più genui– namente francese), trova alcune delle sue realiziazioni più gustose. ~Noi preferiamo tuttavia, dell'autore dei Facheux, alcune pagine m c~i la sua ~usa, senza pr~occ1:pazion~ teoriche, si fa umile pèr esprimere la tristezza senza ribellione dei diseredati la malinconia delle feste domenicali nei sobborghi, l'atmosfera cr~ata dai suona– tori ambulanti, - fisarmoniche, chitarre, organetti di Barberia _ con povere melodie, .c~e l'uso ha c_ons_um:1to come una moneta pas– sata attraverso mam mnumerevoh e mdrfferenti: Auric se ne vale · BihliotecaGino Bianco

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