Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

222 A. Panzini Gran mago dello scherno era O.ffonbach, quel tedesco ~el confi~e del Reno fatto cittadino di Francia. Molto in voga quella frivola, gaia mu– sica ~he pareva aocompagnare lo spettacolo della Corte fr~ncesfl alle Tuglierl, a Biarritz, ;:i, Saint-Cloud. . Re e Imperatori si diverto:no molto alla Belle Helène. Improvvisa una notizia arriva in teatro: « L'imperatore Massimiliano è stato fucilato». L'Autore italiano per spiegare le inesplicabili contraddizioni di N~ poleone si •sofferma nell'osservare come in lui confluisse l'ardore deL sangue creolo dell'ava Giuseppina con la freddezza dell'uomo del nord; e giustamente afferma che fu carbonaro nella sua giovinezza italiana, e riporta le parole di lui: « come l'Italia è stata la culla della nostra f~ miglia e vi abbiamo trovato asilo ospitale»; e queste parole Napoleone ripeter/1 alla vigilia della guerra del '59 quando proclamerà « l'Italia madre e culla della civiltà, e questo è un obbligo che l'Europa non può senza ingratitudine dimenticare». Ma che cosa mai a,vrebbe pensato Nicolò Machiavelli di questo Prin– ci,pe che faceva la politica a base di riconoscenza ? Era forse una super– politica? E le parole pronunciate da re Vittorio dall'alto del trono, il 10 gen– naio 1859, il grido di dolore, e che furono suggerite dall'Imperatore, ripeteranno le parole che lui, Luigi, scriveva alla madr.e nel 1831 di– cendo : « il nome che noi portiamo ci imporn,\ di soccorrere i popoli infelici che ci invocano». Ma lo dioeva sul se,rio ? Pare proprio di sì. Fu davvero uno stra,no Imperatore. · E Pupo e l'altro Autore insistono su l'influsso che la adorata ma– dre, regina Ortensia, ebbe nell'infiammare il figlio ver,so la conqÙista dell'Impero. Ma l'Autore francese conclude col proclamare che poclii uomini saliti sul trono, ebbero più generoso cuore di Napoleone III. È un po– stumo ricono~cimento, tanto più notevole perché in Francia, quando (1873) fu udita la morte di lui, il più benevolo commento suonò così: « la Francia per due anni versò tanto sangue e tante lacrime che non gliene resta più per compiangerft colui che ne fu l'autore». Poi in Francia è sceso lentamente l'oblio; non però che non si ri– cordi àmaramente come Napoleone op(\rò a formare di fianco alla Fran– cia due grandi nazionalità, Italia e Germania. Anche l'Autore italiano ,si lascia sfuggire in fine una parola di lode, ma per interposta persona, e la va a ,sceglieil'e bene : Anatole France stilista impeceabile come implacabile scettico sull'umànità. Questo è il giudizio di Anatole France: « l'anima di Napoleone terzo era affet– tuosa e bella, e nelle grandi avventure della vita portò un coraggio sem– plice e un dolce fatalismo. Aveva nel fondo dell'anima l'amore per il popolo. Io lo trovo più commovente del primo Napoleone». Sarebbe fra le cose più interessanti un libro qualcosa come. le Vite parallele di Plutarco, scritto non da Plutarc~ di Cb.eronea ma da Don Abbondio. ' BibliotecaGino Bianco

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