Pègaso - anno III - n. 2 - febbraio 1931

L'IMPERATORE PARVFJNU. E,sce oggi un libro di Mario Mazzucchelli su Napoleone III. Ieri, in Francia, uscì un altro libro di Octave Aubry: Napoléon III. L'Autore italiano accompagna il suo personaggio dall'atto di na– scita all'atto di morte, passando con diligenza ed ordine di cronaca, per tutte le tappe .di una vita che più strane giravolte e salite e discese di coSri, è difficile trovare. Perciò occorrono almeno seicento larghe pagine. E pur procedendo èOn tutte le cautele della imparzialità, vorrebbe lodare, ma come si fa a lodare un uomo già fatto bersaglio di tanti strali e non tutti di parole, e che dopo essere stato da vivo per cinque anni prigioniero nel castello di Ram, fu da morto, per anni più assai, prigioniero in un cortile di Milano, e non gli valse salutare col berrettino in mano, con quella compostezza, con quella cortesia da cui mai si partì il pallido figlio di Ortensia, nemmeno quando consegna, livido cadaverico, la spada al suo vincitore, re Guglielmo di Prussia ? L'Autore francese, invece, taglia di scorcio per fermarsi alle sta– zioni importanti; e lì dà spettacolo di grande abilità, come quando in– scena il dramma del fratello che muore a Forlì combattendo contro i Panduri, mentre invèce è morto di malattia; come quando ricostruisce la :notte del colpo di Stato con le figure di Morny, di Persigny, di Saint– Arnaud, di Fleury, e par di leggere un romanzo di Dumas. E l'esposi– zione di Parigi nell'estate 1867 quando l'Impero pareva al ,suo apogeo ? Riviste, feste, balli, banchetti che non finivano mai. Tutte le teste coro– nate d'Europa sono venute a fare onore all'Imperatore. O a passare il carnevale a Parigi? C'è il bello e giovane zar Alessandro, c'è Guglielmo di Prussia, florido con i due grossi barbigi qua e là dal mento rasato. È ,sorridente fra i due suoi Dioscuri, Bismarck e Moltke: « un distinto ufficiale», osserva Napoleone. È venuto il re Oscar di Svezia, il principe di Galles, c'è Umberto di Savoia. Si aspetta il Sultano. Chi altri manca alla gran festa dell'Impero? Un altro Imperatore. , Esso arriva ai primi di luglio, un poco in ritardo, e in verità non atteso. Ai primi di luglio i giornali annuncia.no : « L'imperatore Massi– miliano è stato fucilato >>. L'Autore italiano ci descrive la spettacolosa parata militare del 6 giugno, che doveva ammonire tutti quei Signori del mondo su la po– tenza dell'Impero. Gli ,spahis dai manti svolazzanti, i lancieri, i dragoni, le guide, le bandierè : poi la terra che rimbomba al galoppo sfrenato di ottomila corazzieri. L'Autore francese riconduce tutte quelle teste coronate a teatro. Si rappresenta la Belle Helène, la parodia degli Dei e dei figli degli Dei. BibliotecaGino Bianco

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