Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

SOLAFUGO. So!ll ritornato da pochi giomi, figlio di fa.miglia, dopo un diffi– cile, noioso e lungo viaggio. Mancavo dalla città nativa da pa.rec– chi anni. Il passaggio è stato quasi brusco dalla luce all'ombra, da.1 fracasso al silenzio. La settimana scorsa ero ancora oon la modi– stina sulle montagne russe di PigaUe, precisamente verso quest'ora, ÌJll cni mi tocca di a!lldare a dbrm.ire lll.elmio lettino di studente gi!ll– nasiale, e ci ho ventitrè anni e sono un uomo davvero e i piedi m'escono fuori dal lenzuolo, come quelli dei morti. Secondo mia madre no!ll è ac.caduto nulla, come se non fossi ma.i partito, so!llo sempre il piccino che ha una salute molto deli– cata, e allora debbo stare a regime, da oggi : non si esce di casa qurundo il sole è alto, non .si ma.ngiano le insalate di cipolla e di pomodoro, prima di dormire è indispensabile un cucchiaio di ma– g1nesia, e la mattina, alzandomi, bisogna bere. un gra!Ilde biochiere d'acqua fresca con il .succo della mandorla amara. Io la, ubbidisco perché è mia madre, ed am.che perché i suoi pre– cetti sono per me un sedativo di prim'ordine, per quanto li trovi empirici assai, rappresentano tuttavia un riposo che mi è necessa– rio, dopo ,parecchi arrmi <li runsie e di astinenze. Ho dei momenti in cui vorrei domamdare a mia sorella : « Ma che idea hai di me e della mia vita trascorsa fuori di casa? Dimmi, come imagi!lli che abbia passato le giornate a Parigi ? Indubbiamente pensi che non ho mai conosciuto le gioie e i dolori dell'uomo>>. Vorrei dirle che spesso sono andato a letto e mi SO!llo svegliato con le saccocce vuote, ma qualche volta anche so!llo stato ricco, e allora : - Che pensi che io abbia fatto coo i .soldi? Se ti dicessi che sono stato anche all'ospe– dale? - Il figlio parte e fa di tutto nel mondo perché la madre sappia chi è lui. Ma io fino a questo momento non ho potuto avere il pia– cere· e la gioia di farg lielo sapere per quanti sforzi abbia compiuto e quante vie io abbia imbocca.te. Ecco perché ho fatto sempre spa– rire le lettere dì mia mamma in cui mi si dice senza cerimonie che io ho la testa fra le nuvole e ma!llco di esperienza. Manco a farlo apposta non ne imbrocco una, e noo solo non riesco a guadagnarmi da vivere pure avendo molta voglia di lavorare, ma non mi va BibliotecaGino Bianco

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