Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

• FOGLI DI DIARIO. II. CORRIDA DEJNOVILLOS. Grandi cartelli col.orati per le vie di Barcellona runnrnnciavano una, Corrida de novillos. Si chiama1110 cosi certe corride tnelle quali 111On :figurano che tori giovani e « matadores )) alle prime armi. Ma quella, es~endo la prima dell'a-Illil•O, specie di anticipo sulla prossima « temporada )), aveva richiamato egualmoote alla nuova, Plaza de Toros, sull'angolo della Calle de la-s Cortes, una moltitudine im– moosa di popolo assetato di samgue taurino. L'anfiteatro appariva già tutto gremito fino all'orlo 1 senza differenza fra sole e ombra, qurundo noi vi giulllgemmo verso le quattro del pomeriggio. Moltis– sime eralllo le donne, ma 1110n avevano rné pettine, né mmntiglia, 111é ventaglio, né r9sa rossa, in bocca •Ofra i capelli? e ,questo mi lasciò alquam.to deluso della Catalogna. Lo spe ttacolo irncomimciòcoil.1 un bel- getto di cuscini fra i « mo– zos >> dell'arena e gli spettatori -delle prime gradinate. Si ebbe·.poi, a ,suon di bamda, lo sfila.mento delle squadriglie. Venivamo primi gli « espa,das )), seguiti da « baJ1derilleros >> e « capeadores >>; terzi erano i « picad-ores )), e ultimi i servi con una quadriga di mule. TermÌIIlato lo sfilamento, che norn mi parve avesse 111ulla di maestoso, parte del corteo rientrò nelle mura, e parte si dispose a battagl'ia, ognuno prendendo il proprio posto come i pezzi d'UIIla scacchiera all'inizio della partita,. Un lungo squillo di tromba fece voltare tutte le teste da un lato e tenllle per UIIl ,attimo sospeso il respiro in quin– dicimila petti. Poi il primo toro si precipitò ,nell'arena a coda tesa. Era una bestia piccola, lunga e nera, e, sfondato ilil UIIl punto l'im– menso cerchio di luce, si diede a trotterellare qua e là come un ci– trullo che non vedesse l'ora di spassarsela un poco ilil quella bella piazza pulita. No111ostanteil suo fare allegro e pazzarellone, i servi in camicia rossa e brache cilestri, come garibal<lillli agli avamposti dietro le fratte di Monterotondo, se ne stavamo quatti a far capolino dietro i parave nti dello Ateccato; mentre i « capeadores >>, oon il berretto cala.to sulla fro111tee i mantelli cremisini raccolti in pit- BibliotecaGino Bianco

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