Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

IL MURATORE STANCO. Padre· e figlio si allontanarono dall'abbaino per un passaggio piaino che orlava la base del tetto a piramide, cappello oosi fredda– mente minerale sull'umanità architettonica dell'edificio da dar sgo– mento ,quanto un'impervia vetta di montagna. Il muratore, cerc3i(Ildo intorno co!l1 lo sguardo, scopri il comignolo dfooccato dal temporale : emergeva solitario da, un piovente ripido dove i quadrati[li d'ardesia nuova specchiavano ghiacciati riflessi -del cielo tra l'opa-cità di quelli vecchi, spartiti per l"òrdim.e scon– nesso degli interstizi im.tante scacchiere di cui l'occhio era tratto a cercar la fortuita completez.za . - Ì~ quasi all'angolo, - disse, e il tenere im. mira il oomi– gnolo gli fece sembrar più luminoso sulla villa che intorno quel cielo pesante di nubi, oosi che il senso del vuoto a lato ne fu accre– sciuto per lui. Tuttavia procedeva sicuro e si volgeva per sorvegliare il ragazzo che sfidava un cane nero latrante all'erta laggiù nel piaz– zale di ghiaia. - Lascialo stare. - L'ha con ,noi, - rispose il figlio e si chinò a raccogliere una scheggia d'ardesia che piovve accanto alla bestia tosto zittita a ricercarla. Il padre sorrise, poi: - Tira avamti, - fece severamente_ Giunti al comignolo, che usciva, diritto d'al primo pendio del tetto, e deposti materia.li e arnesi sul cammj[lamento, il muratore si rese oonto che il lavoro da compiere era pooo. - Vammi a prender l'aicqua, -. comandò, - e fa' presto. Ho paura· che voglia, piovere. - Il ragazzo si allorntanò verso l'abbaino e il padre rimase a spiare il cielo. La pioggia _pareva imminente; le nubi in moto disperdevamo la loro lucentezza bi3/(Ilcaentro grandi onde grigie, pese e ferme. Nell'oscurarsi graduale la foresta distesa intorno perdeva, il suo colore aereo, folta e pari com'umile erba di prato. Accanto alla villa i primi alberi del paroo riflettevano le loro vette nel laghetto, e l';wqua, contenendole, pareva salire al cielo e farsi vicina. Il muratore calcolò con l'occhio esperto la distanza reale_ per Biblioteca Gino Bianco

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