Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

LIBRI. ToMMASo Fioam, La poesia di Virgilio. - Laterza, Bari, 1930. L. 20. Non passa giorno che non si pubblichino libri, articoli, opuscolir saggi, discorsi su Virgilio. È l'anno virgiliano, ed è naturale che sia cosi. Più naturale ancora che la massima parte di questa letteratura commemorativa sia effimera come l 'insala.ta, delle ventiquattr'ore. Chi si sente esasperare da, quella fretto losa re ttorica, rifletta che il suo, infierire durerà poco e non lascerà nessuna traccia. Magra consola– zione ? L'unica che ci sia. Ma tra gli scritti su Virgilio pubblicati per il bimillenario ha una sua fisionomia particolare ed è senza. dubbio meritevole. di considera– zione e discussione il libro di Tommaso Fiore. Prima di tutto, esso tiene conto sempre dei risultati ai quali la critica moderna più avveduta e più fine è arrivata. È un piccolo merito ? Io non credo. Cosi siamo salvi da quell'ingenuità che in un critico è sempre un peccato mortale. Il libro ha un'idea centr·ale: la poesia di Virgilio consisterebbe in, un'antitesi fondamentale, in una lotta perenne tra quella che il Fiore· chiama Arcadia e· quella che il Fiore chiama Antiarcadia. Arcadia è « l'ideale di vita rustica sana, di poetici amori e di arte, d'ingenuità e di grazia». Antiarcadia è cc la coscienza delle difficoltà e degli ostacoli che la realtà frappone all'ideale arcadico, e comprende il senso della storia come lotta, violenza, guerra, del mito come dramma, dell'amore come· scoppio catastrofico e pianto, dell'uomo come fragilità effimera e con– genita infeliéità ». Arcadia e Antia.rcadia sarebbero il polo positivo e il polo negativo dai quali folgorerebb~, divina scintilla, l'arte di Virgi– lio. Io non ho nessun'antipatia per le formule che servono a definire- i poeti. Esse sono utili, specialmente per chi sappia meditarle e inten-– derle con larghezza di spirito. Ma io credo che la definizione del Fiore, pure utilissima, abbia un difetto grave: egli ha definito il .poeta per· genus proximum; si desidererebbe la difjerentia specifica. La formulai · che gli sta a cuore è senza dubbio la trovata d'un uomo d'ingegno ; ma. non definisce Virgilio. Potrebbe adattarsi a tanti altri : per esempio, a. Lucrezio. Questi è un pessimista inguaribile imbevuto della filoso.fia di Epicuro, che è la più serena delle filosofie. Egli stesso celebra il suo, maestro _come il grande rasserenator.e, come un nuovo Ercole liberatore, BibliotecaGino Bianco

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