Pègaso - anno II - n. 9 - settembre 1930

PEROHÉ LA LUNA D'AGOSTO .... Dice mia sorella Maria che il libro dei perché non fu mai scritto. Qualche volta però si corregge e dice che, scritto fu .scritto di sicuro, ma poi fu gettato nel pozzo e chi l'ha visto l'ha visto. Ora è proprio in fondo al pozzo, o mia cara sorella-, ch'io ho avuto il bene di pescarlo, e di scoprirvi il perché di certe cose che il tuo talento dispettoso e ironico non sempre sa spiegarmi quando ti domando perché questo o perché quello. Per esempio, perché la luna d'agosto paia più grande delle altre lune. Una quistione da poco, d'accordo, e per la quale non c'è da perder la salute né da dannarsi l'anima. Ma guai a fissarsi anche su una qui– stione da poco! C'è caso di diventar lunatici, e peggio, fin che non l'hai risolta. Bisognava dunque vederla, questa cosa viva e stupenda che è una luna piena d'agosto, com'io la vedevo le notti passate, tranquille e senza vento, pendere sopra la collina rischiarandola tutta, tonda e grossa quasi il doppio dell'altre, cli un bel giallo mélica ,e lucente da parer lavata nell'acqua del Lambro. Case, vigneti e stra-de quanto erano lunghe, tutto era trattenuto nel queto uguale incantamento che ella creava. Io mi divertivo a gettarle or questa immagine or quella dei nostri tanti poeti, senz'ordine di secolo o di valore, ma solo come com– plimenti fantastici, quasi mazzi di fiori a donna bella. E intanto mi ac– cadeva di considerare come la nostra letteratura sia un po' tutt'un campo schiarato in pieno da un bel lume di luna. Certo quel buon secentista che, conforme al gusto del tempo, (in verità un po' strava– gante), l'ha chiamata « gran frittata del padellon celeste» doveva aver sott'occhio una luna d'agosto; ma avrebbe fatto meglio a paragonarla senz'altro a una bella polenta, che anche i, Bergamaschi glf avrebber battuto le mani. Come luna, dunque, interessantissima, essa regola più d'una partita nelle cose di ordinaria e casalinga amministrazione. È risaputo (e il Vesta verde lo segna puntualmente ogni anno) che è durante la luna d'agosto che le massaie metton l'uova in disparte per il tardo -autunno e l'inverno, come quelle che resiston di più. E io ricordo, in proposito la diligenza con la quale mia madre, buon'anima, teneva d'occhio il Lu– nario della Madonna di Caravaggio, dove le lune eran segnate cosi chiare che più chiare sono appena in cielo; ed era curioso vedere lei che in quant'a leggere, compitava à stento le parole grosse del libro da m~ssa e, in quanto a scrivere, sapeva far l'o col bicchiere o poco più, era cu- BibliotecaGino Bianco

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