Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

220 A. Sora,ni' - Oonan I]oyle e la fortuna del romanzo poliziesco insieme questi motivi, ma è altrettanto certo che essa è-anche dovuta, presso molto pubblico, a troppo scarse e volgari esigenze letterarie. La media dei lettori scansa, oggi più che mai, la fatica delle let– ture ardue, evita la meditazione anche se si sofferma volentieri a ri– solvere dei p·u.ezles, non sente un bisogno intellettuale d'alto interessa– mento e ricorre a chi sappia afferrarne e trattenerne l'attenzione, sia pur coi mezzi più grossolani. La letteratura poliziesca ,è, in pa-rte, anche lètteratura di stanchezza, di debolezza, di affievolimento della volontà. Molti uomini di pensiero leggon romanzi polizieschi per çli.strarre il loro pensiero, ma una grande maggioranza legge romanzi polizieschi perché · non ha la voglia, né la forza, di pensare. · Chi però si interessa meno delle fortune del romanzo poliziesco che rlella sua tecnica, deve chiedersi infine quale potrà essere l'evoluzione prossima di questo genere di letteratura. Subirà essa semp:r;e più l'in– flusso dei ritrovati scientifici o quello dei nuovi metodi psicologi.ci ? Tro.verà nuove formule ? Si riaccentrerà sempre meglio int or;no all'eroe – tipo e al nucleo-problema, o si ridistribuirà pPr i più diversi labirinti narrativi a seconda dell'inventività e della stravaganza degl i autori? Io credo che le possibilità del genere siano, in fondo, assai limita.te . Il romanzo poliziesco, differenziato dal romanzo d'avventur e, potrà variare sin che vuole il tipo dell'eroe detective, e aggrovigliare a be– neplacito gli elementi dell'intreccio, ma è costretto ad obbedire a poche formule imposfative, ormai abitudinarie, e a rientrare i;n pochi schemi d'investigazione abusati. Il romanzo poliziesco è condannato a ripetersi, cosi che, anche nel proporre il più misterioso e arruffato enigma, minac– cia di essere ormai tutt'altro che enigmatico. Un lettore• un po' esperto del genere, non appena l'autore gli ha posti innanzi tutti i dati del problema, è, novanta volte su cento, capace di risolverlo da sé, senza che glielo risolva l'autore; diventa davvero egli stesso il detective, si muove rapidamente, anche a traverso il cumulo delle apparenze in– gannevoli, verso la scoperta del colpevole. Bis_og~ or_mai lasciare a mezzo troppe storie poliziesche, sol per– ché se ne mdovma a;nzi tempo la soluzione. È ormai tr oppo difficile tro– varne una, tra le centinaia, che valga a soddisfa.re un amatore av– veduto. ALDO SoRANI. BibliotecaGino Bianco

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