Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

L' C1Jbate Galiani e il marchese Oaracciolo 669 del 1787, in cui si comunicava al Galiani il ripristino dell'Acca- , demia Erool8Jllense, della quale il Ga:liaini era tra i 1 soci :fo,:idato,ri fùn dal 1755. Ma ben poco il nOIIl. più gio001I1do abaté poté godere del ridatogli seggio accademico, poiché, già più che malandato per avere troppo goduto la vita, moriva a meno di 59 anni il 31 ottobre di quel medesimo anno. Più resistente, quantu1I1que anche lui perdu– ramte bruciatore d'iJncenso a Oitera, il Oaracciolo gli sopravvisse altri due 13JI'lJili, consumati in Ulllacontinua schermaglia col « graJI1d mouphti de Rome », di cui, conforme la sua promessa, riusci, mercé l'abolizione dellla chiJnea, a liberare il suo sovrano, ima col quale fu oostretto ·altresi a trattare un concordato, che forse per la sua malavoglia 1 no1I1fu mai conchiuso. Mori improvvisamente, a settamtacinque an1I1i,la sera del 16 luglio 1789, due giorni dopo la presa della Ba,stiglia ch'eg11i non fece iJn tempo a conoscere, e che cominciò a disperdere per tutta Europa (quando non fossero tratti alla g·higltottiJna) parecchi di quegli amici francesi che, prima al Galiami, poi a lui, avevamo fatto considerare il soggiorno pari– gi1I10come la grande epoca della loro vita. FAUSTO NICOLINI. BibliotecaGino Bi,;mco

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